lunedì 1 ottobre 2012

Filippo Penati dopo la richiesta di rinvio a giudizio: “Intendo chiedere rito immediato. Voglio che si vada subito a processo, ora potrò difendermi”

'Voglio che si vada subito a processo, per questo intendo chiedere il rito immediato'. Si e' espresso così in una nota Filippo Penati dopo la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Monza. 'Già' dai prossimi giorni - ha aggiunto - con i miei avvocati valuteremo le condizioni per chiederlo'. 'Ora - ha detto ancora - potrò difendermi nel processo. Lo farò con tutte le mie forze e con la determinazione di cui sono capace, perché sono certo della mia correttezza'.
Filippo Penati ribadisce la sua 'totale estraneità' ai fatti che gli vengono contestati dalla Procura di Monza che oggi ha chiesto per lui e per altre 21 persone il rinvio a giudizio nell'ambito dell'indagine su un presunto giro di tangenti sulle aree ex Falck e Marelli.
'Non ho mai ricevuto illecitamente - afferma - denaro dagli imprenditori, ne' per me, ne' per i partiti di cui ho fatto parte. Non ho conti correnti all'estero. I risultati dell'inchiesta che mi riguarda confermano che non c'e traccia, nonostante si sia favoleggiato di decine di miliardi, di una sola lira o di un solo centesimo di euro che mi sia stato trasferito'.

Secondo Penati, 'dopo due anni di indagini non ci sono novità rilevanti rispetto alle ipotesi accusatorie iniziali. Contro di me, da oltre un anno, si riversano sempre le stesse accuse e si ricordano gli stessi fatti, spesso amplificati dalla polemica politica. Accuse e fatti, che risalgono a 12 anni fa, e continuano a ruotare solo intorno alle dichiarazioni di due imprenditori, a loro volta indagati, rilasciate per coprire passaggi di denaro tra loro, anche su conti svizzeri o lussemburghesi, poco trasparenti'.

Da segnalare infine che il 10 settembre scorso la Cassazione aveva annullato, con rinvio per nuovo esame al Tribunale di Monza, il maxisequestro da 14 milioni e 330mila euro nei confronti della societá Codelfa, indagata per corruzione, nella vicenda delle tangenti per l'autostrada Milano Serravalle nella quale è coinvolto Filippo Penati, l'ex presidente della provincia di Milano. La sua posizione ne sarebbe uscita ‘alleggerita’: per la Suprema Corte mancano i gravi indizi del reato e la transazione Serravalle-Consorzio di imprese appaltanti potrebbe essere tutta regolare.

Ora il rinvio a giudizio richiesto dalla Procura di Monza. Non resta che attendere l’esito del processo.

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