Intervista al Presidente della Provincia, Claudio Casadio (di Manuel Poletti, setteserequi 13 dicembre 2013 - n. 45)
"Con la riorganizzazione e l'AUSL unica romagnola migliorerà la qualità dei servizi sanitari. Caleranno i posti letto? Lo prevedevano le direttive nazionali, noi abbiamo giocato d'anticipo, ammortizzando la soluzione senza tagli lineari e senza chiudere allcun reparto nei tre presidi ospedalieri (Ravenna, Faenza e Lugo)".
Claudio Casadio, presidente della Conferenza socio-sanitaria provinciale difende il piano riorganizzativo provinciale"digerito" anche dai sindacati e disegna la sanità del futuro, che vedrà anche la partenza dell'AUSL unica romagnola nel 2014.
Casadio, è stata la forte diminuzione delle risorse (dal 2011 -30milioni di trasferimenti) che vi ha obbligato a riorganizzare in fretta la sanità locale?
"La diminuzione delle risorse è stato un elemento di spinta per essere più rapidi nelle decisioni. Ci sono elementi tecnici e scientifici di base che andavano migliorati. A noi mancava un bacino d'utenza per avere specialità di terzo grado, adesso con l'AUSL Romagna siamo 1,1 milioni di cittadini. Se saremo in grado di governarla ci saranno le maggiori specializzazioni per l'azienda unica e servizi migliori per i cittadini".
Il taglio dei posti letto in che ordine averrà? Appare pesante...
"Si procederà gradualmente nella realizzazione delle piattaforme (è la modalità di riorganizzazione dei reparti nei tre ospedali - ndr) per recuperare risorse interne, servirà per permettere il superamento del blocco del turn over oggi al 30%. Poi, con le risorse a disposizione potremo attivare le strutture sul territorio come le 'case della salute'. Non sarà un taglio lineare, non verranno dismesse specialità sul territorio, nè a Faenza nè a Lugo.
Gli ospedali di Faenza e Lugo quindi non rischiano? Saranno "neutri" o no?
"Faenza e Lugo manterranno i presìdi di specialità, non ci sono dubbi. La riorganizzazione serve proprio per mantenere dei presìdi adeguati di buon livello, e non solo ospedali di base. Introdurremo le équipe in rete per mantenere alta la qualità delle prestazioni fornite. I primi segnali di cambiamento si avranno fin dall'inizio 2014".
Il confronto con il Sindacato si è chiuso positivamente o no?
"Il Sndacato ha condiviso i principi, ma poi verifica che gli atti operativi siano conseguenti con questi princìpi. C'è stata una buona dialettica senza spaccature.
Ai cittadini che rassicurazioni vuole mandare?
"La medicina di prossimità e le 'case della salute' andavano fatte. L'approccio sulle patologie croniche avremmo comunque dovuto affrontarlo, quindi meglio governare questo cambiamento che farselo imporre dall'esterno. Con l'AUSL unica si ottimizzaun bacino con specializzazioni".
Infine, dopo l'AUSL unica ci sarà la Provincia romagnola?
"Come hanno sottlineato i parlamentari locali, gran parte delle politiche vanno impostate su scala romagnola. E' su quella scala che molte materie vanno affrontate, come stiamo facendo su quella sanitaria e, in passato, sull'acqua. Un ente almeno di secondo grado (non a elezione diretta dei cittadini - ndr) servirà per prendere le decisioni, vedremo le novità del 2014. Il nostro ente, la provincia di Ravenna, arriverà a scadenza naturale, nella primavera 2016".
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