giovedì 18 febbraio 2021

L'Assemblea PD del 19 febbraio, avverrà in VIDEOCONFERENZA e non in presenza

Alle iscritte e agli iscritti del Circolo PD di Casola Valsenio. 

Considerata la situazione sanitaria e per evitare rischi da contatto, l'Assemblea PD di domani sera, venerdì 19 febbraio ore 20.00, sul BILANCIO COMUNALE 2021, non avverrà in presenza ma a distanza, in VIDEOCONFERENZA sulla piattaforma ZOOM.

Il link di collegamento è stato inviato via email agli iscritti. Chi non l'avesse ricevuto può chiederlo al Segretario, Gaudenzio Mancurti: 3388416691



venerdì 12 febbraio 2021

Con Draghi, con le nostre idee. Per uscire dalla pandemia e far ripartire il Paese


La relazione introduttiva del segretario del Pd Nicola Zingaretti alla Direzione nazionale del Pd dell’11 febbraio 2021

Stiamo operando in una situazione molto complessa. Si può dire in continuo movimento. Per contare e incidere nel modo migliore occorre mantenere l’unità del partito in ogni passaggio fondamentale. Siamo, d’altra parte, il soggetto politico democratico essenziale. Al quale guardano, al di là dei nostri elettori, l’insieme delle forze produttive, sociali e del mondo del lavoro, come a un punto di riferimento imprescindibile.

Questa unità, voluta e realizzata con il contributo di tutti ci ha permesso nel corso dei mesi passati di salvare l’Italia da pericolose avventure. E questa unità è stata apprezzata dai nostri militanti ed elettori ed è stata di conforto per il gruppo dirigente nazionale nei giorni passati. Davvero difficili. Credo che nessun partito abbia discusso e coinvolto i suoi organismi statutari come il nostro. E nessuno, tanto meno, si è ritrovato all’unanimità sulle scelte che abbiamo e stiamo compiendo.

Naturalmente occorre che tale unità sia davvero sostanziale. Vale a dire che nel pur legittimo esprimersi di sensibilità e letture anche diverse, non si alluda a una contrapposizione sulla linea da perseguire in queste ore. Perché, altrimenti, sarebbe utile esplicitare dissensi o riserve. Per una questione di trasparenza, di solidarietà interna e di schiettezza. D’altra parte il dibattito pubblico appare confuso. E chi vuole destabilizzare il sistema politico italiano sta mirando proprio sul Pd e la sua funzione. Vedremo con calma l’insieme delle ragioni che sta portando a questo. Ma non vi è alcun dubbio che per la delegittimazione del Pd, appena tornato protagonista, si muove una generale e diversificata marea antipolitica che tende a mortificare i soggetti politici, i partiti e le loro classi dirigenti.

D’altra parte nel 2018 ci siamo ritrovati senza politica, forza di testimonianza, senza alleanze e circondati da una marea populista. Di destra e di sinistra. Con la politica, con l’iniziativa del Partito democratico siamo riusciti insieme a dividere il populismo. A costruire alleanze, seppure faticose, a cambiare gli altri, in parte anche noi stessi.

Non è certo andato tutto bene. I passi sono stati faticosi, con incredibile sequenza di appuntamenti elettorali con l’esplosione della pandemia ed ogni giorno li abbiamo dovuti conquistare con pazienza e fermezza. Ma alla fine, in due parole, si può dire che il risultato è stato importante. Abbiamo ricollocato l’Italia nel solco europeo. Abbiamo affrontato la pandemia con la scienza e non con i pregiudizi. Abbiamo conquistato le risorse del Recovery fund. Abbiamo gestito una crisi economica gravissima e inedita senza conflitti laceranti e proteste rabbiose. Questo grazie ad una politica economica e sociale che ha saputo guardare allo sviluppo e anche alle fasce più deboli e in sofferenza della società italiana.

Eravamo impegnati, con il presidente Conte, a realizzare una ripartenza della nostra azione di questi mesi. Dall’emergenza occorreva passare alla ricostruzione del paese. Questo avrebbe comportato una maggiore unità e visione comune delle forze stesse della maggioranza. Questo lavoro di rilancio lo abbiamo avviato noi e lo stavamo realizzando in modo aperto, sensibile alle osservazioni critiche di ogni partito. A partire, per quanto ci riguarda, dalla giusta volontà di affermare anche i nostri punti di vista, i nostri contenuti e sempre di più i nostri valori e tenere ampio lo spazio della politica.

Come sapete tutto si è interrotto nel momento in cui Italia viva ha deciso, nel cuore stesso di questo sforzo, di staccare la spina al governo Conte. Non ritorno sul merito di questa condotta. Ma non vi è dubbio che essa ha aperto una crisi che abbiamo definito “al buio”. Perché totalmente priva di alternative credibili. Alternative politiche alla nostra strategia non vi erano e in realtà non ci sono neppure oggi. Nella situazione di incertezza, di precarietà e di possibili avventure che la crisi ha determinato, il presidente Sergio Mattarella ha messo a disposizione del Parlamento una delle figure più autorevoli e prestigiose italiane, il professor Mario Draghi. Prestigiose in Italia, in Europa e in tutto il mondo.

Ascolta l’intervento sul podcast di Radio Immagina https://immagina.eu/radio/#

domenica 7 febbraio 2021

Le larghe intese non snaturano i partiti, la priorità è il Paese. Intervista di Piero Fassino a "Il Mattino", 7 febbraio 2021


"Niente sarà più come prima. La pandemia ha imposto un cambiamento generale e la fase che si è aperta pone a tutte le forze politiche questioni pesantissime da affrontare in termini nuovi. Soltanto a conclusione di questa esperienza si potrà misurare l'efficacia dei comportamenti avuti e come e con chi riprendere il cammino".

Fassino, in questo scenario di convulse mutazioni, l'ipotesi di un governo guidato da Mario Draghi rappresenta l'elemento politico di assoluta originalità. Che giudizio dà della scelta del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella?

"Occorre partire da un dato di fatto. Di fronte al venir meno della maggioranza di centrosinistra che sosteneva il governo di Giuseppe Conte, il presidente della Repubblica aveva due possibilità. Convocare elezioni anticipate o promuovere un governo di larghe intese. Il voto anticipato, come le esperienze del 2013 e del 2018 indicano, avrebbe portato a 5-6 mesi di stallo, paralizzando il Paese in un momento di straordinaria difficoltà. Quindi è apparso necessario, con preciso senso di responsabilità, percorrere l'altro itinerario ed è questa la sfida che abbiamo ora avanti: un governo di emergenza in grado di affrontare i problemi della pandemia e della ripresa economica e sociale, con un incarico affidato a una personalità di altissimo profilo internazionale come Mario Draghi".

Quando parla di larghe intese intende anche con la Lega?

"Guardi, anche in altri momenti di crisi abbiamo avuto esecutivi di vasta convergenza con la partecipazione e il sostegno di forze politiche di campi diversi e addirittura opposti. Penso a quelli presieduti da Carlo Azeglio Ciampi, Enrico Letta, Mario Monti. Un governo di larga convergenza non significa perdere la propria identità politica e ideale. Noi rimaniamo il PD, Forza Italia e la Lega rimangono ciò che sono. Si affrontano insieme per una fase problemi eccezionali nel puro e solo interesse del Paese".

Non la imbarazza, dunque, vedere il PD partecipare a un governo con la Lega?

"Guardando a quel che Draghi ha fatto in Europa, al suo profilo riformista, alla lucidità delle sue analisi non credo proprio che il suo programma creerà imbarazzi al PD. Se la Lega ritiene di poter sostenere un governo di vasta convergenza, guidato da un europeista e riformatore come Draghi, non vedo perché dovrei imbarazzarmi io e imbarazzarsi il PD. Anzi, ribalterei l'interrogativo che in questi giorni viene rivolto soltanto al PD: non dovrebbe la Lega imbarazzarsi a entrare in un governo con esponenti del PD? Il fatto è che non si tratta di imbastire una alleanza tra forze politiche distanti e fino ad oggi opposte, ma di collaborare per far uscire l'Italia da una condizione di estrema crisi causata dalla pandemia. Significa combattere sempre meglio la diffusione del Covid-19, organizzare una efficiente campagna vaccinale, riaprire le tante attività ferme da un anno, predisporre un robusto piano per utilizzare il 209 miliardi di fondi europei in investimenti capaci di creare sviluppo e lavoro. Poi, raggiunto l'obiettivo, ognuno sceglierà la collocazione che riterrà'".

Intanto, una volta ritornati al proprio posto, le forze che compongono lo schieramento di centrodestra dovranno fare i conti con le divisioni maturate oggi.

"Certo. Fratelli d'Italia, con il suo no a Draghi, punta su una collocazione di opposizione sperando di raccogliere il consenso degli eventuali scontenti e così alimentare la sua rendita di posizione. La Lega invece, facendo prevalere la cosiddetta linea di Giancarlo Giorgetti, cerca di scrollarsi di dosso il peso dell'estremismo sovranista salviniano e rilegittimarsi agli occhi dei cittadini".

Matteo Salvini avverte comunque che un governo di larghe intese dovrebbe anche difendere i confini dagli sbarchi.

"Il governo governa tutti i giorni e dunque affronterà anche tutti i problemi che la quotidianità via via gli consegnerà. E peraltro l'Italia dovrà gestire nel '21 la Presidenza del G20 e dei Cop 26 sul cambiamento climatico. Draghi lo saprà fare ottimamente. E dico con nettezza che non mi appassiona la disputa tra governo tecnico e governo politico: non ci sono esecutivi che non siano politici e del resto il presidente incaricato Draghi è stato inequivocabile affermando che prima di tutto si sarebbe rivolto ai partiti e alle forze politiche presenti in parlamento".

Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, anche ieri ha sottolineato che ogni programma di rilancio economico e sociale del Paese non può prescindere da progetti di riforme strutturali. E' un ulteriore compito che vede affidato a un governo di emergenza?

"Certo, l'Italia ha bisogno di riforme strutturali troppe volte rinviate. Un clima di ampia convergenza può determinare le condizioni per avviarle dando al Paese una giustizia più rapida, un fisco più giusto, infrastrutture più moderne e soprattutto pubblica amministrazione veloce e semplice, forse la riforma più complicata ma anche la più urgente di tutte".

Una grande occasione, una sfida vitale. Per prepararsi al dopo?

"Per avere un dopo. L'esperienza di un governo di larga convergenza consentirà di valutare la qualità dell'azione di ogni forza politica. L'emergenza scaturita dalla pandemia contribuirà anche a ridefinire la geografia politica che si ricomporrà in base alla capacità mostrata nell'affrontare le sfide che si presentano oggi".

Intervista a Piero Fassino di G. Picone pubblicata da Il Mattino - 7 febbraio 2021

Al lavoro per un governo europeista e riformista. Il PD pronto a fare la sua parte. La relazione del Segretario Nicola Zingaretti alla Direzione nazionale del PD

 


Pubblichiamo la relazione integrale del segretario Nicola Zingaretti nel corso della riunione della Direzione nazionale del Partito Democratico, il 5 febbraio 2021:

In questa mia comunicazione che sarà breve non credo sia utile tornare su ricostruzioni o analisi che abbiamo affrontato nella Direzione del 27 gennaio con il voto della relazione e il conseguente mandato. Mandato sul quale abbiamo tenuto anche una riunione del Comitato Politico.

Posso solo assicurare che il PD nei giorni passati si è speso e ha veramente fatto di tutto per tentare di ricostruire una maggioranza parlamentare che intorno alla figura di Giuseppe Conte potesse garantire al Paese un governo autorevole all’altezza delle sfide che abbiamo davanti.

Lo abbiamo fatto nei tavoli sul programma, organizzati dal Presidente incaricato Roberto Fico, portando in quella sede i nostri contenuti e le nostre idee, con uno spirito di grande chiarezza sulle priorità e allo stesso tempo apertura al confronto, come penso debba fare chi lavora per arrivare a soluzioni.

E lo abbiamo fatto anche negli informali rapporti o incontri sugli assetti. Ci siamo adoperati per garantire qualità e rappresentanza delle nostre forze facendolo con uno spirito di ascolto e apertura alle richieste di tutti.

Non voglio qui tornare sulla ricostruzione di quanto è avvenuto nel merito.

Vorrei però seriamente dire che è profondamente sbagliato parlare a conclusione del lavoro, genericamente di “fallimento della politica”. In questo modo si cede a semplificazioni e ricostruzioni fuorvianti.

Ci sono responsabilità oggettive, che mi sembrano note, ma sulle quali, ripeto ci sarà sempre da riflettere.

Ora il Presidente Mattarella ha conferito un incarico ampio al Professor Mario Draghi con l’obiettivo di formare un governo nuovo e come lo stesso Professor Draghi ha correttamente chiarito questo verrà fatto con la rispettosa interlocuzione nei confronti del Parlamento, dei partiti politici e delle forze sociali. Una impostazione corretta.

Si è aperta dunque una fase del tutto nuova:

– Io giudico la personalità del Professor Draghi di assoluta forza e grande valore

– Sono convinto che può essere la soluzione che porti l’Italia fuori dalla situazione caotica e ferma che la crisi ha determinato e quindi credo che il PD debba contribuire al successo di questo tentativo e offrire i suoi contenuti e il proprio contributo.

Anzi, di più, come ha correttamente detto Orlando proprio la sera dell’incarico, deve fare di più. Lavorare, adoperarsi come stiamo facendo in queste ore per garantire al Professor Draghi una maggioranza e un profilo programmatico forte per affrontare i problemi che l’Italia ha davanti.

Da questo punto di vista, io credo sia stato fondamentale nei giorni scorsi mantenere un clima di lealtà, collaborazione e unità tra le forze che hanno votato l’ultima fiducia al Governo Conte, e a Conte stesso. Con questo spirito ieri abbiamo promosso una riunione delle forze politiche che avevano confermato la fiducia. Un incontro utile che anche se con divergenze e differenti opinioni ha visto prevalere uno spirito unitario, la volontà di salvaguardare un patrimonio politico di tutti e io credo utile all’Italia.

Al contrario di qualche ricostruzione faziosa, stiamo tutti raccogliendo i risultati di una politica chiara sui contenuti, e unitaria nelle relazioni. In questo quadro ringrazio il Presidente Conte, per le parole e la scelta di oggi, che gli fanno onore e rilanciano una prospettiva politica solida. Ora proviamo a raccogliere i frutti di quell’investimento.

Nel definire il perimetro della nuova maggioranza e nel rispetto assoluto dell’autonomia delle altre forze politiche io credo che sarebbe molto importante che tutte le forze dell’alleanza partecipassero convinti al processo aperto e nello spirito dell’appello del Presidente Mattarella ci si apra anche al contributo di forze e sensibilità moderate, liberali socialiste presenti nel Parlamento.

Questo aiuterebbe la stabilità del Governo, dandogli forza e credibilità, in Italia e nel mondo. Il PD ovviamente, come abbiamo sempre fatto, porterà al confronto il proprio contributo programmatico e riformista. Lavorando per un Governo di chiaro stampo marcatamente europeista, spingerà per l’attuazione rapida del “Next Generation EU” e le riforme ad esso collegate.

La riforma fiscale all’insegna della semplificazione e della progressività delle imposte nel rispetto dei principi costituzionali. La riforma della giustizia per coniugare osservanza delle leggi e diritto a una giustizia veloce.

Di fronte al rischio di crisi sociale la promozione di nuove politiche attive per il lavoro. Le riforma istituzionali a cominciare dalla legge elettorale, e finalmente il riordino degli enti locali aumenterà l’efficienza della macchina pubblica e rafforzerà questo fondamentale livello dello Stato

La promozione di politiche di genere e attenzione alle nuove generazioni e altri temi che abbiamo elaborato con i gruppi e messe a disposizione. Il confronto inizierà domani, il Professor Draghi ha ricevuto un ampio mandato dal Presidente Mattarella che lo ha proposto dando a lui ulteriore autorevolezza e autonomia che noi rispettiamo.

Io credo che noi possiamo entrare in questa fase di nuovo con una linea chiara, e una proposta di Governo credibile per il Paese.

1) Sostegno al tentativo in corso e contributo ad aiutare la formazione di una maggioranza ampia ed europeista.

2) Messa in campo di contenuti e una visione che garantisca un'azione del Governo per la riscossa e ripartenza Italiana. Per un nuovo modello di sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale.

Su questo impianto, e pur in una situazione difficilissima credo ci siano le condizioni per costruire.

Il PD farà come sempre la sua parte e su questo chiedo un mandato alla Direzione.

 

Proposta di Legge di iniziativa popolare: "Norme contro la propaganda e diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti"

E’ partita da Stazzema, teatro della terribile strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema nell’agosto del 1944, la proposta di legge di iniziativa popolare contro la propaganda fascista e nazista.

Il Comune lo scorso ottobre ha depositato la proposta in Cassazione e ha fatto partire la raccolta firme per presentare la proposta in Parlamento.

Si firma in tutta Italia, nel proprio Comune di residenza.

A Casola si può firmare a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare nell’Ufficio Relazioni con il Pubblico.

https://anagrafeantifascista.it/

lunedì 1 febbraio 2021

L' APP di Immagina, per ascoltare la radio in diretta e leggere gli ultimi articoli


Qui trovate i link (sia per apple sia per android) per scaricare la App di #Immagina e poter ascoltare la radio in diretta, usufruire dei podcast, leggere gli ultimi articoli.

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