sabato 16 luglio 2011

Col cavolo che siamo tutti uguali!

Il PD, da solo o insieme alle altre forze di opposizione, ha presentanto alcuni emendamentamti alla manovra finanziaria del Governo che, se apprivati, l'avrebbero resa più giusta e più sostenibile, soprattutto per i ceti più deboli, per i lavoratori e per le famiglie.
Ma il PdL e la Lega Nord hanno detto no, impedendone l'approvazione. La lettura degli emendamenti è quindi utile... Se non altro per comprendere le differenti posizioni del centrosinistra e del centrodestra su delicati e importanti argomenti.
Tra le proposte di modifica la riduzione dello stipendio di ministri e dei parlamentari già dal 2012 e i vitalizi dei parlamentari. Altri emendamenti riguardavano la tassazione delle rendite finanziarie e le quote latte.
Eccoli nel dettaglio i 25 emendamenti alla manovra presentati dalle opposizioni (Pd, Idv e terzo polo) in Commissione Bilancio del Senato.
Tra le proposte di modifica quella che interessa i vitalizi dei parlamentari, che diverrebbero normali trattamenti pensionistici. Cospicuo il pacchetto sui costi della politica con interventi sulle auto blu, i voli di Stato, l'incompatibilità tra indennità, le retribuzioni delle cariche pubbliche, election day.
In particolare, sui vitalizi dei parlamentari, un emendamento stabilisce che "ai fini del definitivo superamento del regime vigente dei vitalizi parlamentari, gli Uffici di Presidenza delle due Camere adottano sistemi previdenziali basati sul metodo di calcolo contributivo, prevedendo requisiti anagrafici e contributivi per l'accesso ai trattamenti corrispondenti a quelli applicati ai lavoratori dipendenti, ai sensi della disciplina pensionistica vigente".
Per il PD le pensioni dei Parlamentari devono essere conteggiate come fa l'Inps per tutti i normali lavoratori. Insomma la legge Dini del 1995 si applicherà anche a deputati e senatori.

La riduzione degli stipendi di senatori, deputati e ministri scatterebbe dal 2012 e non dalla prossima legislatura, come prevedeva il primo articolo della manovra. Inoltre è introdotto un regime di incompatibilità tra una serie di cariche elettive o di nomina, con conseguente impossibilità di cumulare stipendi (es.parlamentare, assessore, membro di Cda, ecc).

Stretta anche per gli alti dirigenti pubblici le cui retribuzioni non potranno superare quelle del Primo Presidente della Corte di cassazione. Rigide anche per loro le regole per le auto blu e i voli di Stato.

Le opposizioni, inoltre, intervengono anche sui ticket sanitari, pagamenti della Pa, patto di stabilità interno e liberalizzazioni.

Presentato un emendamento sui ticket sanitari che prevede sostanzialmente l'esenzione in relazione alla situazione economica del nucleo familiare.

Tra le proposte di modifica, si interviene sulle rendite finanziarie con un innalzamento delle aliquote dal 12,5% al 20%, escludendo i titoli di Stato. Al contempo l'imposta sul conto corrente bancario scende dal 27% al 20.

Sulle liberalizzazioni il PD propone una nuova lenzuolata, a partire dal tema delle banche: viene rafforzata la norma sulla portabilità di mutui e conti correnti e sul divieto della clausola di massimo scoperto, oggi spesso aggirata dagli Istituti di credito.

Un'altra proposta di modifica cancella l'articolo sulle quote latte. L'articolo incriminato toglie a Equitalia il compito di riscuotere le multe di chi ha sforato le quote e lo attribuisce all'Agea, che non ha gli strumenti della riscossione coatta. Di fatto un condono, con l'aggravante che le somme delle multe pur non incassate vengono messe nel bilancio dello Stato.

Emendamenti del Partito Democratico alla Manovra (A.S. 2814)
Emendamenti dell'Opposizione alla manovra (A.S. 2814)

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