sabato 23 luglio 2011

La pista del 'fondamentalismo cristiano' nel terrore della Norvegia

Utoya, il premier norvegese Jens Stoltenberg
abbraccia il leader dei giovani laburisti
 Eskil Pedersen
E' cresciuto drammaticamente il numero delle vittime della doppia azione terroristica che ieri ha colpito Oslo, dove una bomba ha devastato la sede di un tabloid nei cui pressi sono anche l'ufficio del premier e alcuni ministeri, e l'isola di Utoya, a circa 40 chilometri dalla capitale, dove un uomo travestito da poliziotto ha radunato i giovani del campo estivo del partito laburista per poi fare fuoco su di loro. Nel pomeriggio nuovo allarme nella capitale, evacuata una piazza centrale. Venti feriti versano in condizioni disperate. Tramonta la pista islamica. Secondo la polizia, per entrambe le azioni c'è un unico responsabile, già arrestato: Anders Behring Breivik, 32 anni, "cristiano fondamentalista" vicino all'estrema destra. Ma sono molti i sopravvissuti di Utoya secondo cui a sparare non è stato un solo uomo. Per il primo ministro norvegese Stoltenberg è un  "attacco alla nostra 'società aperta'".





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