Restano aperti problemi sui quali il PD continuerà a lavorare a partire dalla lettura al Senato.
I lavoratori precoci, quanti lasceranno il lavoro con 42 anni di anzianità, prima di avere compiuto i 62 anni d'età (41 e un mese per le donne) non subiranno penalizzazioni se lasciano il lavoro con un'anzianità contributiva maturata entro il 31 dicembre 2017 inclusi i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l'assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e cassa integrazione ordinaria.
Agli esodati (coloro che accettando incentivi economici dall'azienda in crisi si sono licenziati con la prospettiva di andare i pensione entro i successivi due anni e che con le nuove norme hanno visto svanire questa possibilità) non verrà applicata la riforma Fornero se hanno risolto il rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2011. Se le risorse non fossero sufficienti potrebbe scattare un aumento dei contributi che le imprese versano per gli ammortizzatori sociali.
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