giovedì 2 agosto 2012

“Chi volle la strage della stazione di Bologna non ha vinto!”

Per il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, serve una memoria condivisa e non continue polemiche

"Non hanno vinto loro, abbiamo vinto noi". Lo urla il sindaco di Bologna, Virginio Merola, intervenendo in piazza delle Medaglie d'Oro in occasione del 32esimo anniversario della strage alla stazione. Il sindaco ricorda di aver definito "miope" un anno fa l'assenza del Governo, ma questa volta puo' esprimere "soddisfazione e gratitudine" per la presenza del ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri. Il nome di Cancellieri, tra l'altro ex commissario di Bologna, viene accolto da qualche fischio sparuto che parte dalla piazza, proprio mentre Merola sottolinea che la partecipazione del ministro "chiude con gli atteggiamenti forzati e imbarazzanti" del passato.

Tornando al ricordo della strage, Merola sottolinea che "hanno provato a piegarci in tutti i modi, la follia terrorista non ci ha risparmiato nulla", ma "non sono riusciti a spezzare la nostra forza e la nostra coesione". Il periodo che stiamo attraversando "è altrettanto duro e le certezze acquisite nei decenni passati vengono messe in discussione", continua Merola. Così "qualcuno potrebbe dire che questa e' una cerimonia vecchia e rituale o che bisognerebbe occuparsi di altre cose", continua il primo cittadino, "ma si sono chiesti chi erano i nostri morti?". Erano "persone che lavoravano e giovani nel fiore dell'età", scandisce Merola. Oggi "le nostre comunità hanno bisogno di ritrovarsi, di restare unite e di non cedere alle recriminazioni e al rancore", continua Merola, sottolineando che "una società senza memoria è una società senza anima". Per Merola, "abbiamo bisogno di una memoria condivisa che non sia eterno oggetto di polemiche". La città di Bologna "poteva diventare una smisurata sala d'aspetto", come quella in cui scoppiò la bomba del 2 agosto 1980, afferma Merola intervenendo davanti alla stazione, "una comunità sospesa in attesa della verità".
Ma "noi non abbiamo aspettato, abbiamo cominciato a farci giustizia - afferma il primo cittadino - senza forche, tribunali speciali e plotoni d'esecuzione". Per Merola "lo abbiamo fatto in modo dolce e spietato insieme": ovvero "abbiamo tramandato una storia" e "non smetteremo di farlo".
Questo "per noi è farci giustizia da soli", aggiunge il sindaco, perché "non dimenticare è una resurrezione continua della verità". Merola, con la voce spesso rotta dall'emozione, si avvia alla conclusione ricordando alla piazza dei bolognesi che "la luce vince contro le tenebre, sempre". Ogni cittadino di Bologna, "grande o piccolo - conclude Merola - porta nel cuore una piccola cicatrice". Un segno che "ognuno di noi porta con orgoglio".

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