"Le regole per le candidature del M5S alle politiche 2013 sono state calate dall'alto, decise dallo staff con un comunicato politico sul blog, in assenza di confronto con gli iscritti e di votazioni". Torna a puntare il dito sulla democrazia interna al Movimento il consigliere comunale ferrarese Valentino Tavolazzi, il primo espulso via blog da Beppe Grillo ma rimasto col cuore a 5 Stelle.
Le nuove 'primarie' per scegliere i candidati al Parlamento fra i non eletti in comuni o regioni? Sono "un'operazione verticistica, che viola l'art.4 del Non Statuto e che ha escluso i tanti gruppi M5S sul territorio, gli attivisti non candidati e che pare non prevedere possibilità di condivisione e discussione. Non esistono, inoltre, garanzie di controllo e trasparenza sulle operazioni di voto e sui risultati elettorali, gestite dalla Casaleggio ed Associati, che non di rado ha censurato post o commenti nel blog e nel portale".
Così, in Parlamento andranno i nominati cinque stelle' magari non più attivi, bloccando "la candidatura a cittadini M5S, che pur dedicando tempo e impegno al progetto, per ragioni varie non hanno potuto o voluto candidarsi' e così, inoltre, 'molti territori non potranno presentare liste M5S. Ora viene agitato l'alibi del ritardo - prosegue Tavolazzi - e si danno quattro giorni per accettare una candidatura al Parlamento, graziosamente offerta tramite mail personale a firma dello staff, mentre il non statuto riconosce alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo".
"Abbiamo creduto al progetto politico in cui 'uno vale uno' - ricorda - ed alle promesse di democrazia diretta del non statuto. Abbiamo atteso per anni un portale che consentisse di votare programma e candidati. Ci ritroviamo invece in un Movimento che, in nome di uno straordinario risultato elettorale, calpesta i più basilari principi democratici, trascura qualsiasi progetto formativo e allontana le persone che si dimostrarono preziose nella costruzione del M5S quando aveva zero elettori, ma ora, raggiunti i numeri elettorali, diventano superflue per parlare alla pancia degli italiani".
Il riferimento, esplicito, è anche ai due consiglieri regionali dell'Emilia-Romagna bacchettati più volte dal blog - Andrea Defranceschi e Giovanni Favia ('sfiduciato' ma non espulso da Grillo) - e al nuovo bersaglio bolognese del fondatore del M5S, la consigliera comunale Federica Salsi 'rea' di essere andata a un talk show.
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