martedì 15 gennaio 2013

Dario Franceschini apre a Bologna la campagna elettorale del PD. E a Monti dice: "Non suoni anche lui il piffero"

"Vedremo cosa deciderà la lista Ingroia nei prossimi giorni, spero che sia un atto di responsabilità da parte loro. Quel movimento è su posizioni troppo lontane da noi per costruire qualsiasi accordo politico.
Però nasce contro Berlusconi e non vorrei che l'effetto rovesciato fosse rendere il Senato ingovernabile e rimettere Berlusconi in partita". Questo l'appello di Dario Franceschini a Ingroia sulle liste del Senato in alcune regioni, lanciato durante il tour elettorale del PD. Il capolista alla Camera è infatti a Bologna per presentare le liste del partito in Emilia-Romagna, che lo vedono capolista alla Camera.

"Noi non vorremmo arrivare ad una spiegazione, che se necessario useremo, del voto utile, che è una condizione aritmetica più che politica creata dalla legge elettorale". Così Dario Franceschini ha parlato delle prossime elezioni, in relazione anche al rapporto fra il centrosinistra e la lista Ingroia.
"Si vota - ha detto - per decidere da che parte governare, ogni voto serve per far vincere o far perdere le elezioni e non va sprecato". Fra il centrosinistra e Ingroia tuttavia, "non ci sarà nessuna desistenza. Però chi toglie voti al campo dei progressisti rischia, anche involontariamente, di far vincere la destra. A questo punto è la lista di Ingroia che deve scegliere se fare un atto di responsabilità nei confronti del paese. Desistenza significa patti, scambi, non c'è niente di tutto questo".

"Ho ascoltato la battuta del pifferaio rivolta da Monti a Berlusconi, noi lo sappiamo da tempo che Berlusconi è un pifferaio, però guardiamo con una certa preoccupazione il fatto che il presidente del consiglio Monti annuncia molte riduzioni delle tasse e interventi che magari poteva fare nell'anno in cui ha governato, anche su temi su cui noi lo avevamo sollecitato: l'Imu c'era anche prima così come il redditometro". Quanto alla possibilità di un accordo con Monti e il centro, dopo il voto, Franceschini rimarca che "noi puntiamo ad avere l'autosufficienza alla Camera e al Senato e a Governare in modo che anche un eventuale allargamento sia una scelta politica e non di esigenza numerica".

BERLUSCONI SHOW GIA' VISTO. "Non ci si deve spaventare se Berlusconi in televisione mette in campo il suo consueto campionario di battute, di frasi dette e ridette, se spolvera le sedie. Lo show lo abbiamo già visto negli anni passati e lo hanno pagato gli Italiani". Così il capolista del Pd alla Camera Dario Franceschini, commenta i sondaggi che darebbero l'ex premier Silvio Berlusconi in rimonta, specie in seguito alla sua partecipazione ad alcuni talk show televisivi molto seguiti dal pubblico. "I sondaggi sono un punto di riferimento, ma nulla di più" minimizza Franceschini. "Noi sappiamo che l'Italia guarda a noi come al perno di un futuro Governo del Paese. Quando Berlusconi era al massimo del potere siamo stati lasciati soli a combattere a mani nude, quindi a chi critica Berlusconi diciamo 'benvenuti', noi lo facciamo da anni". Dario Franceschini ha commentato così gli attacchi all'ex premier che arrivano da Mario Monti e da molti esponenti della sua lista.

SENZA IL PD AGENDA MONTI INIQUA. "Senza il Pd l'agenda Monti sarebbe stata iniqua" continua il capogruppo Pd. "Bisogna ricostruire il Paese non soltanto dal punto di vista dell'economia e dei redditi, ma anche dal punto di vista dei valori, dopo il baratro in cui l'ha portato Berlusconi e dopo questo anno di governo tecnico che ha iniziato un cammino". E poi arriva l'impegno a rispettare le regole europee, i vincoli, il fiscal compact, ma ci metteremo molta più giustizia sociale" ha rimarcato, convinto che "per uscire dalla crisi bisogna che ugnuno contribuisca in base a quello che ha, poichè in Italia da troppo tempo pagano e soffrono sempre gli stessi".

EMILIA RECORD DI QUOTE ROSA. "L'Emilia-Romagna sarà ancora una volta la Regione che elegge più donne. Saremo su medie europee, e supereremo anche molti paesi stranieri", sottolinea Franceschini. "Sono orgoglioso di rappresentare la mia terra, soprattutto dopo il sisma che ha dimostrato a tutti cos'è la pianura padana, un misto di solidarietà, impegno, coraggio, buon governo, legame fra amministratori e società civile, un esempio per tutto il paese".

PRIMARIE, ORGOGLIO DEL PD. Franceschini ha anche rivendicato, per il Pd, il merito di aver fatto le primarie, respingendo le polemiche sui nomi del listino bloccato. "I gruppi parlamentari devono avere insieme radicamento e competenze, noi abbiamo fatto una scelta coraggiosissima, inedita nel mondo e non copiata da nessuno in Italia: il 90% dei candidati è stato scelto con le primarie, l'altro 10% è composto da personalità esterne o parlamentari che hanno fatto lavoro su temi nazionali. Come mai gli altri, compresa la lista di Monti, hanno il 100% di candidati scelti a tavolino?".

M5S e INGROIA, VOTI DI PROTESTA. Franceschini liquida com un voto di protesta quello degli elettori sostenitori di Grillo, auspicando che ora "utilizzino il proprio voto per decidere da chi farsi governare nei prossimi anni, per far vincere o far perdere le elezioni, non per sprecarlo. Noi abbiamo cominciato a dare risposte sulla trasparenza, sulla scelta dei candidati, della pulizia". E a Andremo avanti su questa strada ma adesso il voto per far vincere". Ma secondo voi, anche la lista ingroia rappresenta un voto di protesta? "assolutamente sì- risponde ai cronisti franceschini- è un fenomeno di protesta che soprattutto in alcune regioni italiane rischia di avere l'effetto opposto, cioè di far vincere la destra".

SU ERRANI DECIDE BERSANI. "Vasco Errani è un grande presidente di Regione, una persona con grande competenza e qualità, ma le scelte le farà tutte Bersani". Così il capolista del Pd risponde a un ingresso del presidente della Regione Emilia Romagna in un eventuale Governo Bersani. In linea con la posizione del segretario del Pd Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. "Non compete alle mie disponibilità la risposta su questo tema".

A CREVALCORE. "Une delle prime cose che dovremo fare quando inizierà la legislatura è una legge quadro sulle calamità naturali, per stabilire una cornice di provvedimenti uguali per tutti da applicare automaticamente ogni volta che una calamità naturale colpisca una qualsiasi parte del Paese", perché in queste situazioni "non si può pensare di ripartire sempre da zero". Così parla Franceschini, durante la tappa nel comune più danneggiato dal terremoto di maggio. Il sindaco Claudio Broglia, anche lui prossimo all'ingresso alla Camera tra le fila democratiche, spiega nel giorno in cui è prevista la consegna dei primi cinque contributi per la ricostruzione delle abitazioni private, che "da oggi parte la ricostruzione". Per Franceschini il fatto che la ricostruzione sia già in moto "dimostra non solo che l'Emilia-Romagna è una grande terra ma anche che questa ricostruzione può essere presa come punto di riferimento per il futuro". Nella predisposizione sulla legge quadro riguardante le calamità naturali, non a caso, l'esperienza emiliano-romagnola sarà "una traccia di lavoro - conclude Franceschini- da tenere presente".
(da "La Repubblica" Bologna, 15 gennaio 2012)

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