venerdì 29 marzo 2013

Mazzotti (PD):" E’ un buon calendario ispirato ai principi della collaborazione fra le parti”

Mario Mazzotti
“Il calendario venatorio 2013/2014, approvato dalla Giunta regionale ed ora affidato alle Province per l’approvazione dei relativi calendari provinciali dà stabilità e certezze all’attività venatoria nella nostra Regione”. Commenta così l’atto approvato proprio ieri dalla Giunta il Consigliere regionale Mario Mazzotti.

“E’ un calendario che si colloca sostanzialmente nel solco di quello precedente - continua Mazzotti - che ha superato indenne sia i ricorsi al TAR che al Consiglio di Stato, ricorsi che sono purtroppo all’ordine del giorno ogni qualvolta si approvano atti di regolamentazione della caccia animati sempre da pregiudizi e strumentalità. Considero significativo ed importante il fatto che il calendario nasce da una partecipazione attiva alla sua stesura da parte delle associazioni professionali agricole (CIA, CONFAGRICOLTURA, COLDIRETTI e COPAGRI), le associazioni ambientaliste (AGRITURIST, EKOCLUB, TERRANOSTRA, URCA) e le associazioni venatorie (ARCI CACCIA, ENALCACCIA, FEDERCACCIA e EPS) coinvolte nelle sue fasi di elaborazione”.
“Le richieste avanzate dal tavolo, sia quelle relative all’impegno più politico di ribadire le richieste in sede nazionale di inserire i prelievi programmati di ungulati sui terreni innevati (non solo nelle Alpi) che quelle più cogenti come la modifica del carniere giornaliero e stagionale della pavoncella, che viene fissato rispettivamente in 10 e 30 capi e la flessibilità nell’uso delle tre giornate di caccia nel mese di gennaio, sono state quasi interamente accolte.
Inoltre il nuovo calendario conferma il divieto di utilizzo di fucili caricati con pallini di piombo nelle zone umide naturali ed artificiali, ad eccezione dei piccoli maceri, così come le azioni a tutela dell'attività' agricola, e l'utilizzo di munizioni senza piombo è consigliato anche per la caccia agli ungulati.
Per cinghiali, daini e cervi, sono confermate le misure straordinarie concordate con Ispra, l'Istituto nazionale per la fauna selvatica, per l'effettivo raggiungimento della densità massima di animali nei territori rurali, vocati compatibili con lo svolgimento delle attività agricole e forestali”.
“In conclusione, possiamo affermare - conclude Mazzotti - che le scelte politiche della nostra Regione in materia venatoria, ispirate ai principi della collaborazione fra le componenti agricole, ambientali e venatorie della caccia intesa come attività fortemente legata al territorio ed esercizio di un prelievo della fauna scientificamente valutato ed ambientalmente compatibile, alla fine pagano.
Sono consapevole che restano elementi di sofferenza in alcuni settori del mondo venatorio, specie nell’area romagnola, riconducibili a questioni di carattere nazionale.
Per questo, come Democratici, ci muoveremo anche a livello parlamentare per l’emanazione di linee guida nazionali per la caccia in deroga, il coordinamento dei calendari venatori regionali, la precisazione del ruolo e delle funzioni di ISPRA, una migliore regolazione e maggiori risorse da destinare alla copertura dei danni in agricoltura, oltre che l’avvio immediato con procedura d’urgenza della richiesta all’Europa di esclusione dello storno dall’elenco delle specie protette ed un intervento sull’estensione del prelievo degli ungulati in presenza di terreni innevati anche in Appennino.”

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