sabato 16 marzo 2013

Pietro Grasso è il nuovo Presidente del Senato

Pietro Grasso
L'ex procuratore nazionale antimafia, senatore del centrosinistra - eletto nelle liste del PD - Pietro Grasso, è stato eletto Presidente del Senato della Republica, con 137 voti su 313 senatori presenti e altrettanti votanti; 117 voti sono andati al senatore del centrodestra e Presidente uscente del Senato, Renato Schifani, 52 schede bianche e 7 nulle.
"Mai come ora la storia italiana si intreccia con quella europea. Entrando qui mi ha colpito l'affresco sul soffitto con queste parole: lavoro, giustizia, diritto fortezza e concordia di cui il Paese ha disperatamente bisogno come della pace sociale". Così il neopresidente del Senato ha iniziato il suo discorso di insediamento.
"Siamo a un passaggio straordinario, abbiamo il dovere, il diritto e la responsabilità di indicare il cambiamento possibile, è in gioco la qualità della nostra democrazia. Nello stesso tempo - ha aggiunto - dobbiamo avviare un cammino a lungo termine, iniziare una nuova fase costituente che possa stupire e stupirci".

Pietro Grasso è nato il 1^ gennaio del 1945 a Licata, in provincia di Agrigento, e cresciuto a Palermo.
Inizia la carriera di magistrato nel 1969 a Barrafranca, in provincia di Enna, per proseguire a Palermo nel 1972. E' qui che comincia a occuparsi di reati contro l'amministrazione pubblica e di criminalità organizzata.
Nel 1980 diventa titolare dell'inchiesta sull'omicidio del presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella.
Nel 1985 è nominato giudice a latere nel Maxiprocesso a Cosa Nostra nato dalle indagini del pool antimafia.
Nel 1989 diventa consulente della Commissione parlamentare antimafia presieduta prima da Gerardo Chiaromonte e poi da Luciano Violante.
Pochi mesi dopo la strage di Capaci viene chiamato a sostituire Giovanni Falcone nella Commissione centrale per la definizione ed applicazione dello speciale programma di protezione a favore dei testimoni e collaboratori di giustizia.
Delle stragi del 1992 e del 1993 comincia ad interessarsi nelle mie nuove funzioni di coordinamento e di impulso, prima come sostituto poi come aggiunto, presso la Direzione nazionale antimafia. Nel 1999 torna a Palermo come procuratore capo, incarico che dura fino al 2005. In questi anni vengono arrestate per reati di mafia più di 1.700 persone, e vengono consegnati alla giustizia 13 dei 30 latitanti piu' pericolosi.
Nel 2005 viene chiamato a capo della Procura nazionale antimafia, dove viene confermato per un secondo mandato nel 2010.
Alle elezioni del 2013 si è candidato con il PD, dopo essersi dimesso da magistrato.

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