L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato la proposta di legge regionale “Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate”.
In Italia, a fronte di una popolazione totale di 60.418.711 abitanti, circa il 54 per cento (23.894.000) sono giocatori d’azzardo (più di un italiano su due), una percentuale compresa tra l’1,27 per cento (767.318) e il 3,8 per cento (2.295.913) sono giocatori d’azzardo problematici, e una percentuale compresa tra lo 0,5 per cento (302.093) e il 2,2 per cento (1.329.211) sono affetti da gioco d’azzardo patologico.
Il gioco d’azzardo non riguarda più una minoranza di cittadini, ma è diventato gioco industriale di massa: rappresenta, come giro d’affari, la terza impresa del nostro Paese, dopo Eni ed Enel. Solo in Emilia-Romagna, nel 2012, si sono giocati più di 6 miliardi e 400 milioni di euro. Ciò nonostante, sembra quasi un paradosso, la tassazione operata sui giochi leciti è stata praticata in modo progressivamente inferiore: le forme di gioco più recenti, e maggiormente insidiose, risultano essere quelle meno interessate dalla pressione erariale (mentre la percentuale di tassazione sul Superenalotto è pari al 44 per cento circa, gli introiti da slot machine sono tassati per il 12,6 per cento e quelli da videolottery solamente per il 3 per cento). Con questa legge di imposta un percorso e si lancia un segnale ben preciso ai legislatori nazionali sul tema del gioco d’azzardo, che è diventato una vera e propria piaga sociale . Non si tratta di un intervento proibizionista contro il gioco, ma contro la patologia che dal gioco deriva”.
Nel testo della legge vengono individuate le misure sanitarie, di carattere sperimentale (che potranno anche essere di tipo residenziale), che riguardano interventi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione nei confronti delle persone affette da dipendenza da gioco d’azzardo patologico (g.a.p.) e dalle altre patologie correlate, promosse da parte delle Ausl.
La Regione Emilia-Romagna rilascerà il marchio “Slot freE-R” ai gestori di esercizi commerciali, di circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento, che sceglieranno di non installare le apparecchiature per il gioco d’azzardo.
Sono previste forme di premialità (compatibili con l’ordinamento UE in materia di aiuti di Stato) per coloro che esporranno il marchio e sanzioni amministrative pecuniarie (la cui competenza è messa in capo all’Ausl e i cui proventi andranno a finanziare i piani di zona di ambito distrettuale) per gli esercenti che non rispetteranno le regole. La legge prevede, infatti, che gli esercenti e il personale operante nelle sale gioco siano tenuti a frequentare corsi di formazione e che venga esposto un test di verifica per una rapida autovalutazione del rischio di dipendenza.
Gli esercenti devono essere consapevoli dell’esistenza di questa patologia. Per combattere questo fenomeno serve un’alleanza virtuosa tra esercenti, terzo settore e associazioni, istituzioni scolastiche, enti locali e aziende sanitarie locali. Il testo approvato oggi in Aula, rispetto a quello inizialmente presentato, è stato emendato in più parti: abbiamo anche previsto un’estensione migliorativa della definizione di sala da gioco in modo da comprendere tutto, anche le sale per gioco online che inizialmente non avevamo previsto”.
Contestualmente alla legge è stato approvato un corposo ordine del giorno con il quale i Consiglieri regionali chiedono al Governo di completare la procedura di aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza prevedendo, a fronte del previsto inserimento del gioco d’azzardo patologico nei LEA, anche lo stanziamento di risorse dedicate, necessarie per garantire l’effettiva predisposizione e attuazione da parte delle Regioni (e degli enti locali) di politiche socio–sanitarie di assistenza alle persone affette da tale patologia, e di introdurre una disciplina normativa preordinata a maggiorare la tassazione sul gettito derivante dal gioco lecito, specie per quanto riguarda le nuove forme di gioco mediante apparecchi elettronici e telematici.
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