giovedì 20 marzo 2014

Il ministro del Lavoro, Poletti: "Vogliamo la stabilizzazione dei precari"

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti
Nessun aumento dei precari, anzi: il Jobs Act facilita la stabilizzazione dei lavoratori. A dirlo è Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, questa mattina a Bologna a margine del congresso nazionale delle cooperative di produzione e lavoro. "Bisogna stare alla sostanza dei fatti - afferma Poletti - negli ultimi 3 mesi del 2013 sugli avviamenti i contratti a termine erano il 68% quindi io rispondo dal 68% in più". Questo dato è "figlio di una norma che voleva la stabilizzazione ma che ha avuto effetti contrari". Per paura delle cause, spiega il ministro, gli imprenditori nell'arco dei 36 mesi tendono ad assumere sei persone diverse ogni sei mesi. Togliendo le causali, ragiona invece Poletti, per gli imprenditori sarà più facile mettere sotto contratto la stessa persona per 36 mesi, per poi assumerlo. "A me pare un processo di stabilizzazione e non di destabilizzazione - rivendica il ministro - lo dicono i numeri, non è una mia idea. Poi faremo una verifica della legge e guarderemo ai fatti concretamente. Ma non facciamo gara a chi fa la legge esteticamente più bella o più garantista: io guardo ai lavoratori e se vengono stabilizzati sono contento".
In Italia ''i precari veri sono le partite IVA fasulle che non hanno alcuna tutela, le co.co.co che spesso vengono tirate oltre il legittimo: se c'è una aspirazione, io preferisco avere mille partite IVA storte in meno e mille contratti a termine in più''. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Il ministro ha poi aggiunto che ''questo Paese dovrà smettere, un giorno, con le finzioni e di far finta di non vedere le cose: questo Governo ha chiaramente intenzione di non fare finta''.

"Noi prenderemo in esame il documento di Cottarelli. E' un descrizione delle condizioni del nostro Paese. Lo prenderemo in esame e ci prenderemo la responsabilità politica delle scelte". Lo ha detto ai microfoni di SkyTg24 il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti da Bologna, dove si trova in occasione dell'assemblea congressuale Ancpl.

"Siamo dentro a una dinamica di cambiamento: se un pezzo rimane fermo e un pezzo va avanti, l'Italia si sbraga. E questo dobbiamo evitarlo tutti insieme". Un richiamo indirizzato in particolare alle banche. Di fronte a un mercato del lavoro sempre più flessibile, sostiene Poletti, "tutto il sistema, anche le banche, dovranno organizzarsi per rapportarsi coi potenziali clienti in maniera innovativa. Perché se il mondo cambia e un pezzo resta fermo, si crea un distacco- avverte il ministro- poi e' chiaro che servono anche delle politiche". Per i precari, in particolare, "stiamo immaginando meccanismi dove ad esempio il pubblico funge da garante, in modo che una banca possa finanziare anche situazioni di questo tipo". “Sperimenteremo inoltre la possibilità di fare continuamente gli ultimi due anni delle scuole superiori incrociando con attività dentro le imprese". Inoltre, per i ragazzi nella fascia 15-25 anni "cominceremo con una 'garanzia giovani'- anticipa il ministro - perché quando si rivolge a un centro per l'impiego o a un'agenzia, dopo abbia una proposta e non si finisca col riproporre un corso di formazione".

Nessun commento: