venerdì 4 aprile 2014

Voto di scambio: ora la lotta alla mafia è più forte. Ma i 'grillini' votano contro!

Dopo il sì della Camera alla riforma del voto di scambio, il testo passa ora al Senato per l'approvazione definitiva. "Il M5S ha votato contro, gridando allo scandalo, ma 8 mesi fa votarono a favore su pene da 4 a 10 anni", si legge in una nota dei deputati democratici. Il gruppo PD difende il lavoro fatto alla Camera, assicurando che le sanzioni e le misure previste rafforzeranno la lotta alle cosche.

Entrando nel merito della riforma, il riconoscimento del 'reato di voto di scambio' ha una doppia valenza, sia sul fronte della giustizia sia sul fronte politico.
Infatti con il testo approvato dalla Camera, si punisce anche solo la promessa di voti per denaro o altre utilità. Il PD era disponibile ad approvare il testo così come era arrivato dal Senato, nonostante le problematiche ravvisate. Dalla magistratura è stato rilevato che il testo di palazzo Madama - per la generità di una norma - avrebbe potuto creare problemi di prova in Tribunale; il cambiamento approvato alla Camera, quindi, non indebolisce la legge ma la rafforza; e rafforza la lotta alla criminalità organizzata e alla contiguità tra politica e organizzazioni mafiose.

Tanti magistrati impegnati in prima linea, stavano lavorando per sostenere che la punibilità del voto di scambio fosse un po' più bassa dell'associazione mafiosa, perchè chi vi partecipa stabilmente ha una pericolosità maggiore rispetto a chi fa un patto con la mafia per chiedere voti. Ma se il politico è vicino alla mafia, è contiguo e in qualche modo la rafforza dall'esterno, risponderà pure di concorso in associazione mafiosa o di concorso esterno, cumulando quindi due reati. I magistrati, di conseguenza, potranno contestare il sia reato di voto di scambio, sia il 416 bis. Quindi, nessuno sconto di pena ma solo una gradualità e proporzione della sanzione. E non si può certo dire che la pena da 4 a 10 anni sia una pena lieve!

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