sabato 28 febbraio 2015

Per salvaguardare il valore democratico delle primarie si introdurranno regole più severe e l'albo degli elettori

Intervista di Adolfo Pappalardo a Lorenzo Guerini (Vice Segretario PD e Responsabile naz.le Organizzazione
(Il Mattino, 28 febbraio 2015)


Non entra nel merito delle foto tra candidati democrat ed esponenti del Centrodestra, ma Lorenzo Guerini, vicesegretario nazionale PD, è netto: «Non è possibile che settori organizzati della destra votino per le primarie. Ma non sono preoccupato». Ma questo sarà l`ultimo appuntamento senza un albo di elettori: «Abbiamo iniziato a stilare un albo nazionale, abbiamo implementato oltre un milione di elettori: un lavoro che termineremo entro la fine di quest`anno».

Dica la verità: la preoccupa il voto campano?

«No. E le spiego perché».

Dica.

«Le abbiamo fatte in tutta Italia, centinaia di volte ormai e nella stragrande maggioranza dei casi sono andate bene. Alcuni problemi ci sono stati ma sono stati sempre affrontati e con rigore. E ci regoleremo così anche questa volta».

Ma la Campania è un caso particolare.

«Certamente qui ci si porta dietro l`esperienza del 2011 e le difficoltà per arrivare al voto. E questo può condizionare la predisposizione d`animo con cui si guarda a questo appuntamento. Possiamo superare tutto questo solo con comportamenti corretti e presidiando i seggi affinché tutto si svolga con regolarità. So che è stato predisposto anche un regolamento per gli stranieri e i sedicenni: possono votare solo se si sono preiscritti».

Beh in tutta la Campania sono 37 in totale, appena tre extracomunitari, a poter votare. Ma il punto è un altro: arriviamo alla vigilia del voto con veleni e polemiche fortissime. Due candidati si sono ritirati ed un europarlamentare, Paolucci, è uscito dal PD.

«Decisioni assunte dalle singole persone, dai singoli candidati per valutazioni di carattere politico e non per sottolineare una preoccupazione su come le primarie si svolgeranno».

Invece sia Migliore che Di Nardo e Paolucci, tra le altre cose, paventano questo pericolo.

«Ci sarà attenzione e rigore. Se ci dovessero essere comportamenti scorretti e sbagliati, sia sul piano nazionale che regionale, si interverrà con tutti gli strumenti. Io però faccio un appello affinché non ci siano comportamenti scorretti: sarebbero dannosi per il PD e per l`istituto delle primarie. Mi auguro, quindi, responsabilità e maturità. Se tutte le cose non funzionano a dovere ci saranno conseguenze formali: tutto già previsto sul piano statutario. Ma sarebbe un giudizio di inadeguatezza del PD campano e io spero nella responsabilità di tutti. Anzi ne sono sicuro».

Dal Nazareno spedirete osservatori all`ombra del Vesuvio?

«La segreteria regionale ci ha chiesto di mettere a disposizione persone della struttura nazionale. Ma essenzialmente con una funzione di aiuto».

Non caschi blu quindi?

«(Ride). No. E non è la prima volta che le strutture ci chiedono un supporto in situazioni in cui c`è alta partecipazione».

Intanto girano foto imbarazzanti: i due maggiori players, De Luca e Cozzolino, sono immortalati con esponenti di Centrodestra.

«Giudicare da lontano è sempre sbagliato ma voglio essere chiaro: le primarie sono strumento dei nostri elettori e non è plausibile che vi possano partecipare settori politici che sono nel governo regionale del centrodestra. Sarebbe incoerente: i nostri candidati vengono scelti dal popolo di centrosinistra. Dobbiamo essere netti: nessuna ambiguità».

Ma per uscirne fuori non sarebbe meglio avere un albo? Altrimenti questo problema si riproporrà sempre.

«Questa segreteria si è posta seriamente l`obiettivo della costituzione dell`albo degli elettori, andando a verificare la partecipazione delle precedenti primarie. Stiamo raccogliendo i dati anagrafici e siamo già oltre un milione di censiti. E` un lavoro che deve essere completato: siamo molto avanti per l`Italia centro settentrionale, più dietro al Sud. Questo è un primo aspetto: significherebbe mettere in sicurezza le primarie PD e sulla partecipazione di gente che nulla vi ha a che fare. Entro il 2015 completeremo il lavoro».

Qualcuno propone una legge ad hoc.

«Occorre la volontà politica di tutti i partiti. Nel frattempo ci siamo mossi noi per non permettere che questo istituto venga sporcato. E basta con i pregiudizi sul voto campano: in centinaia di casi è stato utilissimo come spinta per le elezioni vere».

Quattro rinvii, veleni, ritiri: come risponderanno gli elettori? 


«Il percorso con cui si è arrivati è stato travagliato per motivi oggettivi. Le mie posizioni sono note e io stesso sono venuto in Campania per prepararle al meglio: invitando a dialogare con la società civile invece di perdersi dietro tatticismi interni esasperati. Poi la scelta di farle slittare per vari motivi: anche il percorso di alcune candidature».

Colpe dei vertici regionali?

«Ci si è confrontati dentro un percorso non semplice ma l`importante che si è arrivati a questo appuntamento. Poi dal 2 marzo si lavora per vincere le elezioni».

Ma chi vince sarà il candidato? E se qualcuno urla ai brogli solo per far saltare il banco?

«Se si verificano casi scorretti, e lo dico in via generale, si interviene con i sistemi di garanzia previsti. Annullando voti come abbiamo fatto in Liguria o comunque con tutti gli strumenti sanzionatori ma dopodiché è evidente come chi accetta di partecipare, accetta le regole di fondo. Chi vince è il candidato».

Nel frattempo c`è il nodo alleanze: si chiede il voto moderato e del centrodestra? De Luca lo fa apertamente. 

«Chiedere il voto a tutti i campani dal 2 marzo è giusto. Siamo nella logica di un partito a vocazione maggioritaria a cui si guarda per credibilità e programmi».

Bersani nel frattempo vi attacca sul Jobs Act e sull`Italicum e ha disertato il vertice al Nazareno.

«Oggi il PD alla Camera ha votato insieme una mozione sul riconoscimento della Palestina e prima l`elezione del presidente Mattarella: nei momenti decisivi sappiamo essere uniti. Mi sembra vi sia stato un eccesso di polemica che non capisco e credo sia utile discutere ma poi occorre arrivare a una soluzione comune senza guerreggiare sui giornali. E, guardi, con Renzi ci sono state molte più direzioni che in passato in cui poter discutere».

Ma Bersani è al vertice del Nazareno?

«Sono qui e ci sono un po` tutti. E si sta discutendo bene».

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