sabato 7 novembre 2015

NOTE CASOLANE - All'origine degli insediamenti industriali per la lavorazione del gesso_02

Gianpaolo Sbarzaglia nel 1984
Nel giugno 1982, il Sindaco Gianpaolo Sbarzaglia - in un'intervista pubblicata sul n.2 de Il Senio - descrive caratteristiche e finalità dell'investimento industriale e ricostruisce anch'egli le fasi che hanno preceduto e reso possibile la realzzazione degli stabilimenti, a Casola e non altrove.

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da Il Senio, n. 2 - giugno 1982
Iniziati i lavori della fabbrica del cartongesso
Intervista al Sindaco di Casola Valsenio, Gianpaolo Sbarzaglia

IL SENIO
La stampa nazionale alcuni mesi fa parlò di vere e proprie battaglie attorno al gesso. Oggi si può dire che Casola ha vinto queste battaglie?


IL SINDACO
Credo che il termine battaglia non sia proprio quello più appropriato, ma solo una interpretazione giornalistica che deve essere vista nell’ambito delle polemiche sviluppatesi ai primi di marzo di quest’anno e che trovano eco su parecchi giornali. E’ vero però che attorno al gesso e al suo utilizzo industriale esistevano ed esistono una serie di implicazioni complesse e contrastanti, di carattere ecologico-ambientale (attività estrattiva), di carattere politico (Borgo Tossignano prima e Brisighella poi, sostenevano la possibilità di insediamenti analoghi nei loro comuni) e infine i problemi ed interessi economici addirittura internazionali legati a grossi gruppi industriali inglesi e tedeschi che detengono il monopolio del mercato in Europa e in Italia in particolare.
Una matassa dunque estremamente complessa e delicata che, vista la posta in gioco, andava dipanata con estrema ponderatezza e cautela ma anche con determinazione. Dopo ben quattro anni crediamo di aver trovato finalmente il “bandolo”.
Infine credo non si possa usare il termine “ha vinto Casola” perché la scelta dell’insediamento nel nostro Comune significa soprattutto coerenza agli indirizzi di programmazione della Regione Emilia-Romagna, significa concreta attuazione di un corretto equilibrio socio-economico di un territorio montano particolarmente colpito dal degrado, significa la scelta più razionale e ragionata per ottemperare a quelle esigenze di mantenimento e salvaguardia ambientale della Vena del Gesso, infine significa un investimento che pone le premesse per consolidare occupazione e sviluppo per l’intera valle del Senio.

IL SENIO
A livello locale qual è stato l’atteggiamento delle forze politiche, sociali e sindacali? Quali problemi ha incontrato l’Amministrazione per far decollare l’investimento?


IL SINDACO
Sono certo di poter affermare che l’investimento l’abbiamo voluto e conquistato tutti insieme. La piena consapevolezza di ciò che poteva rappresentare, in particolare per Casola, questo grosso investimento, ha creato su questo specifico problema l’unanimità. Questa volontà comune è stata importante perché ha permesso nel corso della maturazione di certe decisioni di premere l’acceleratore con più decisione. L’aspetto più delicato e complesso a livello locale è stato certamente l’acquisizione delle aree per l’insediamento; la strada della trattativa bonaria è sempre la più difficile ma che consegue anche risultati migliori. Le soluzioni trovare credo possano essere di piena soddisfazione per tutti. Va dato atto ai proprietari e alle loro organizzazioni di una fattiva collaborazione e di aver recepito correttamente le esigenze poste dall’Amministrazione comunale per lo sviluppo dell’intera comunità casolana.

IL SENIO
Due nuovi stabilimenti per la lavorazione del gesso… Di che cosa si tratta in particolare?


IL SINDACO
Premetto subito che la presentazione ufficiale sarà fatta pubblicamente, attraverso una apposita manifestazione nel teatro Senio venerdì 2 luglio 1982 alle ore 20,30 dove sarà illustrato dettagliatamente anche sul piano tecnico il progetto esecutivo. Credo comunque possano interessare i dati più rilevanti: Area occupata 80.000 mq circa, investimento complessivo oltre 20 miliardi di lire, lo stabilimento della VIC ITALIANA produrrà inizialmente premiscelati e gesso di base. La superficie coperta è di 4.000 mq (escluso il previsto raddoppio).
Gli edifici ed impianti che costituiscono lo stabilimento sono i seguenti:
1)    Fabbricato a uso portineria, uffici, spogliatoio e mensa.
2)    Fabbricato per lo stoccaggio della perlite cruda.
3)    Impianto per la produzione del gesso base.
4)    Impianto di miscelazione.
5)    Fabbricato per lo stoccaggio dei prodotti finiti.
Produttività max: 1.000 sacchi/ora (40 kg).
Turno di lavoro: 2 turni al giorno e un’occupazione di 35 addetti.
Lo stabilimento della Gessi Vallesenio produrrà pannelli in gesso cartonato.
La superficie coperta è si 11.300 mq (escluso il futuro raddoppio delle catene).
Gli edifici che costituiscono lo stabilimento sono:
1)    Fabbricato a uso portineria, uffici, spogliatoio e mensa.
2)    Fabbricato unico per produzione e stoccaggio.
L’impianto una volta a regime produrrà circa 8.500.000 mq di lastre, lavorerà a tre turni, occuperà 67 addetti circa.

IL SENIO
E’ veramente, per la nostra realtà, un investimento notevole. Adesso vorremmo possibilmente sapere quali sono i tempi di realizzo.


IL SINDACO
La regolare concessione edilizia è stata rilasciata pochi giorni fa e i lavori sono già di fatto iniziati con l’istallazione del cantiere e con i primi lavori di opere di urbanizzazione. Gli accordi e i programmi prevedono 24 mesi per la realizzazione degli impianti più 6 mesi per l’avviamento produttivo. E’ però presumibile che lo stabilimento della VIC ITALIANA entri in funzione prima dei termini dell’accordo. Infatti si ipotizza per la fine del 1983.

IL SENIO
Si è molto parlato di problemi di inquinamento. Esistono veramente tali problemi? Poi un’ultima domanda… Questo grosso investimento cosa può rappresentare per Casola e per l’intera Valle del Senio?


IL SINDACO
Diciamo pure che questo tema è quello che ci ha preoccupato di più e su cui soprattutto da oggi dovremo porre la massima attenzione. Fin dai primi incontri l’Amministrazione comunale ha posto il problema in modo esplicito e con estrema chiarezza ai gruppi industriali. Dalle informazioni assunte in questi anni (…la visita in Germania di stabilimenti analoghi ebbe anche questo scopo), dagli elementi tecnici in nostro possesso e infine dall’analisi dettagliata del processo di produzione fatta dal “centro multizonale di prevenzione” di Ravenna, credo che si possa affermare che anche questo problema sia possibile superarlo. Gli elementi che confermano quanto detto sono:
il processo di lavorazione e cottura del gesso che avviene a temperature non molto elevate, non comporta emissione di sostanze nocive o tossiche perché il gesso non ne contiene. Con l’istallazione di appositi filtri ecologici di raffreddamento si ha la garanzia di assicurare emissioni accettabili e molto al di sotto dei limiti previsti dalla legge; la stessa considerazione può essere fatta anche per l’impianto di cottura a olio combustibile. Il problema dunque è tecnicamente risolvibile; vista anche l’ampia disponibilità dell’industria, sarà impegno particolare dell’Amministrazione com.le e degli organi di controllo fare in modo che questo avvenga in concreto.
E’ evidente che in una realtà come la nostra, la creazione di una nuova occupazione è fondamentale per ogni ipotesi di riequilibrio, crescita e sviluppo.
Questo grosso investimento di circa 23 miliardi fatto nel nostro Comune, siamo convinti possa rappresentare una vera e propria inversione di tendenza per la nostra economia.
100 nuovi posti di lavoro e l’indotto che si svilupperà, saranno una formidabile spinta della nostra attuale precaria realtà economica, una necessaria e corretta integrazione di tipo industriale all’agricoltura, fonte economica oggi prevalente.
È evidente che i nuovi spazi che si apriranno andranno valutati e affrontati in modo approfondito e puntuale. Settori come i trasporti, l’artigianato, i servizi, il settore delle costruzioni e altri indotti dovranno necessariamente trovare nuove basi per la loro crescita, qualificare il loro sviluppo.

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