domenica 12 giugno 2016

Sì del governo alla stretta sui voucher: arriva la "tracciabilità"

Sarà introdotta la “tracciabilità” per impedire che venga utilizzato solo in caso di controlli - Previste sanzioni per gli abusi e il mancato rispetto delle norme d’utilizzo – Per i disoccupati, incentivata l’accettazione dei lavori con reddito esiguo
A lungo invocata per contrastare i comportamenti spregiudicati sul mercato del lavoro, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera preliminare al decreto legislativo che cambia le regole sui “buoni lavoro” (voucher) imponendo al committente imprenditore o professionista di comunicare i dati anagrafici del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione di lavoro accessorio, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione.
Con questa tracciabilità si vuole mettere un freno alla pratica diffusa dei “buoni lavoro” acquistati per essere usati solo quando arriva un controllo, un po’ come avviene per i biglietti dell’autobus. La mancata comunicazione dell’avvio della prestazione – quando il decreto andrà in vigore, dopo il passaggio parlamentare e il via libero definitivo di Palazzo Chigi –  verrà sanzionata con una multa tra i 400 e i 2.400 euro per ciascun lavoratore coinvolto.
L'introduzione della tracciabilità dei buoni per il lavoro accessorio è stata apprezzata dai sindacati che hanno chiesto però una stretta ulteriore soprattutto sulle aree di utilizzo di questo tipo di attività. L’anno scorso sono stati venduti 115 milioni di buoni del valore nominale di 10 euro (con una crescita del 66% sul 2014) ma già nel primo trimestre di quest’anno le vendite di voucher hanno superato i 31 milioni (+45,6%). Hanno riscosso almeno un buono quasi 1,4 milioni di persone ma poco più di 200.000 lavoratori hanno ricevuto una cifra superiore a 1.000 euro netti nell’intero 2015. I committenti sono stati quasi 473.000.
E mentre arrivano i correttivi sui voucher nel tentativo di evitare gli abusi, il governo incentiva l’accettazione di lavoro anche con reddito esiguo per chi è uno stato di disoccupazione.
Nel caso di lavoro che dà un reddito inferiore a quello imponibile (8.000 euro per il lavoro subordinato) sarà possibile mantenere anche l’indennità di disoccupazione. Una regola in linea con la volontà di questo Governo di favorire l’emersione dal nero.
«La misura che consente una piena tracciabilità dei voucher - ha sottolineato Poletti - conferma il nostro impegno a combattere ogni forma di illegalità e di precarietà nel mercato del lavoro e a colpire tutti i comportamenti che sfruttano il lavoro ed alterano una corretta concorrenza tra le imprese. Alla misura approvata oggi affiancheremo un aumento dei controlli specifici. Come per le altre norme del Jobs act monitoreremo i risultati di questo intervento per capire se è sufficiente a riportare l’uso dei voucher ad un livello ragionevole o se saranno necessari ulteriori misure».
Soddisfatto per la misura sui voucher anche il presidente dell’Inps, Tito Boeri. «È una misura giusta - ha detto - metteremo a disposizione del legislatore, del ministero, tutte le informazioni che raccogliamo: speriamo questo ci permetta di governare meglio questo fenomeno che ha vissuto una crescita molto forte negli ultimi anni. Sicuramente - ha concluso - la tracciabilità è una misura molto utile perché evita, in molti casi, questo utilizzo postumo del voucher, per coprire prestazioni svolte senza alcuna copertura assicurativa e che spesso hanno comportato un numero di ore lavorative superiore»

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