Il terremoto del Friuli nel 1976. |
L’Italia è una nazione a rischio sismico, in particolare l'area che corre lungo la dorsale appenninica e il sud della penisola a causa della sua posizione geografica, nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica.
E infatti, detiene il primato europeo per fenomeni sismici: su 1.300 sismi dagli effetti distruttivi (superiori all’ottavo grado della scala Mercalli) che sono avvenuti nell’area mediterranea, oltre 500 hanno colpito l’Italia.
In 2.500 anni, l’Italia è stata interessata da oltre 30mila terremoti di media e forte intensità (superiore al quinto grado della scala Mercalli) e da circa 560 eventi sismici d’intensità uguale o superiore all’ottavo grado della scala Mercalli.
Negli ultimi cinquant’anni, secondo i dati della Protezione civile, i danni economici causati dagli eventi sismici sono stati valutati in circa 80 miliardi di euro, a cui si aggiungono i danni al patrimonio storico e artistico.
Nel Novecento, sette terremoti hanno avuto una magnitudo uguale o superiore a 6.5, pari al decimo e undicesimo grado della scala Mercalli. Tra gli eventi sismici che hanno causato più vittime sono da ricordare quello di Reggio Calabria e Messina nel 1908, in cui persero la vita circa 100mila persone, e quello di Avezzano in Abruzzo nel 1915 con 33mila vittime.
Ecco la lista dei principali terremoti in Italia negli ultimi cinquanta anni...
- Belice (1968). Il 14 gennaio 1968, alle ore 13, una scossa del nono grado della scala Mercalli interessò un’area della Sicilia Occidentale, in provincia di Trapani e al confine con la provincia di Agrigento. Nella notte successiva, alle 3 e 20, un’ulteriore scossa aggravò gli effetti della prima. I comuni più colpiti erano di medie e piccole dimensioni. Le vittime furono 360, con circa 57mila senzatetto su una popolazione totale di 96mila abitanti.
- Friuli (1976). Il 6 maggio 1976, alle 21, una scossa del 6,4 della scala Richter colpì vaste zone del Friuli, tra le province di Udine e Pordenone. In totale i morti furono 939, i senzatetto circa 80mila.
- Irpinia (1980). Il 23 novembre un terremoto colpisce l’Irpinia, in provincia di Avellino, causando 2.914 morti, novemila feriti e più di 400mila sfollati. Il terremoto è stato il più grave negli ultimi cinquant'anni ed è tristemente famoso per i ritardi che caratterizzarono i soccorsi, sia a causa delle asperità delle zone colpite sia per errori nella logistica e nella comunicazione.
- Sicilia (1990). Il terremoto di Carlentini, interessò la parte sudorientale della Sicilia. Il terremoto, di media intensità, causò la morte di 13 persone.
- Umbria e Marche (1997). Il 26 settembre 1997 due scosse colpirono un’area dell’Italia centrale, tra l’Umbria e le Marche. La prima scossa avvenne alle 2 e 33 di notte e la seconda alle 11 e 40. Morirono undici persone, quattro delle quali nel crollo di due volte della Basilica Maggiore di Assisi. Furono oltre 100 i feriti e circa 40mila i senzatetto. L’intensità del sisma fu del sesto grado della scala Richter (nono grado scala Mercalli).
- Molise (2002). Il 31 ottobre 2002 si verificò una scossa del 5,4 della scala Richter in Molise; l’area colpita era limitata ad 8 comuni. Sulle 30 vittime totali, 27 furono bambini, morti in seguito al crollo della scuola elementare di San Giuliano di Puglia, 27 bambini e la loro insegnante. L’evento scatenò fortissime polemiche nell'opinione pubblica perché l’edificio era stato sottoposta da poco a dei lavori di adeguamento.
- Abruzzo (2009). Alle 3.32 dell’alba del 6 aprile un terremoto di magnitudo 5.9 colpì l’Aquila. La profondità dell’epicentro era di otto chilometri e a causa della vicinanza alla superficie terrestre fu particolarmente distruttivo. In tutto morirono 308 persone. La città dell’Aquila è stata completamente distrutta.
- Emilia Romagna (2012). La prima scossa di terremoto di magnitudo 5.9 alle 4.04 del 20 maggio 2012 era stata avvertita in gran parte del nord Italia e localizzata tra le province di Ferrara, Modena, Mantova e Bologna. Il 29 maggio alle 9 si verificò un nuovo evento sismico in provincia di Modena di magnitudo 5.8. Diverse repliche avevano interessato anche le province di Reggio Emilia e Mantova, tra cui una scossa di magnitudo 5.3. Le scosse ripetute hanno causato la morte di 27 persone e messo in ginocchio l’economia delle zone colpite.
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