PREMESSO CHE
1) Da anni si riscontrano flussi migratori da diverse aree del mondo interessate da guerra, povertà, carestia e repressioni;
2) I suddetti flussi si sono particolarmente accentuati negli ultimi anni a causa dell’acutizzarsi delle situazioni di conflitto, di instabilità politica e di guerre civili nel nord Africa e nel Medio Oriente incrementando in maniera esponenziale il fenomeno migratorio verso i paesi occidentali, in particolar modo verso l’Italia e i paesi del Mediterraneo;
3) Con l’entrata in vigore dell’accordo UE-Turchia si è rilevato un drastico crollo dei flussi di arrivo dalla cosiddetta “rotta balcanica” con il conseguente aumento dei flussi dal mediterraneo: nell’ultima settimana di agosto si sono registrati 13.000 sbarchi portando così il numero dei richiedenti asilo ospitati in Italia a oltre 145.000 (nel 2015 erano 103.000);
4) La Provincia di Ravenna, dal luglio 2014 al giugno 2016 ha più che quintuplicato i richiedenti ospitati (da 135 a 788) con un rapporto migranti/residenti di 1 a 497 (presenza CAS - dati RER Prefettura Bologna) ponendosi ai primi posti in regione in questa sforzo di solidarietà;
5) Su 8000 comuni solo 2026 stanno accogliendo i richiedenti asilo;
6) I tempi delle commissioni territoriali che valutano la concessione dei permessi di soggiorno si sono sensibilmente aumentati con il conseguente allungamento dei tempi di permanenza dei richiedenti nelle strutture di prima accoglienza; inoltre la percentuale dei rigetti si è attestata al 58% facendo aumentare esponenzialmente il fenomeno del “ricorso ad oltranza”.
CONSIDERATO CHE:
- In questi mesi, il costante rapporto di collaborazione tra la Prefettura e i Comuni della nostra Provincia ha consentito l’accoglienza di più di 1000 persone, senza rilevanti criticità, in un'ottica di solidarietà ed accoglienza partecipata che ha distribuito la risposta umanitari in un delicato mix tra professionalità degli operatori, dialogo con i cittadini e nuclei dalle dimensioni ridotte;
- Il tema dell'accoglienza non può essere gestito singolarmente da alcune generose realtà locali ma deve divenire un problema da affrontare interamente come comunità, italiana ed europea;
- Le possibilità di accoglienza e di buona integrazione rischiano di scontrarsi drammaticamente con ovvie maggiori difficoltà nella gestione di grandi numeri concentrati, portando ad una crescente preoccupazione delle comunità dei Comuni coinvolti;
- Con il constante incremento dei posti di accoglienza necessari, risulta sempre più complesso assicurare quelle caratteristiche di “appropriatezza sociale” che fino ad oggi ci hanno consentito di accogliere persone con serietà ed efficienza evitando fenomeni di “saturazione e rigetto”;
- Intensificare la propria azione in sede europea per il coinvolgimento di tutti i paesi dell’Unione nell’impegno all’ accoglienza dei richiedenti asilo, che non può gravare solo sull’Italia e sui paesi mediterranei più esposti, secondo un
corretto criterio di solidarietà tra Stati, anche favorendo i ricongiungimenti familiari; - Promuovere ogni azione politica e diplomatica, d’intesa con le organizzazioni internazionali, utile a realizzare accordi con i Paesi di transito per allestire punti di accoglienza e soccorso umanitario che prevengano l’azione di scafisti e organizzazioni criminali che sfruttano i flussi incontrollati via mare;
- Potenziare le diverse strutture territoriali (Prefetture, Commissioni, ecc.)affinché le procedure di valutazione dei singoli casi avvengano nel minor tempo possibile;
- Procedere con celerità nella realizzazione di quanto concordato con ANCI che prevede la realizzazione di un piano nazionale che fissi il rapporto, per tutti i Comuni, a 2,5 migranti ogni 1000 abitanti chiamando cosi tutte le realtà amministrative locali al proprio dovere;
- A definire procedure e normative chiare e praticabili che affrontino il fenomeno del “ricorso ad oltranza”, in modo da decidere cosa fare con chi, dopo diversi ricorsi, risulta non idoneo a rimanere.
- Di rappresentare nelle diverse sedi istituzionali nelle quali è chiamato ad intervenire, le continue difficoltà che stiamo affrontando e la preoccupazione per un modello di accoglienza responsabile e trasparente che coinvolge Istituzioni, Enti pubblici, Terzo settore e Volontariato e che rischia di essere messo in crisi se non saranno adottati, con rapidità, provvedimenti normativi ed organizzativi adeguati.
IL DIBATTITO SULL’ORDINE DEL GIORNO
L’Assessore Marco Unibosi, illustrando il testo dell’ODG ha affermato che “abbiamo deciso di predisporre questo ODG in parte per portare la situazione a conoscenza del Consiglio Comunale ed in parte perché c'è necessità di cambiare lo stato delle cose.
A livello provinciale stiamo accogliendo circa 1000 richiedenti asilo; gli accordi con la Prefettura sono di arrivare al numero massimo di 1500. Oltre tale numero avremmo come territorio provinciale delle difficoltà: le difficoltà riguardano l'integrazione e la possibilità per i richiedenti asilo di crearsi delle prospettive. La situazione a Casola è stata attentamente controllata”.
Dopo avere rilevato che i Comuni che accolgono richiedenti asilo sono 2026, rispetto agli 8000 comuni complessivi, ha sottolineato che “si stanno organizzando attività nelle quali impiegare i richiedenti asilo; ma alcune attività non sono partite per ragioni burocratiche, oppure perché necessita una sensibilità che non sempre c'è.”
L'Assessore Unibosi , dopo avere elencato gli impegni e le richieste contenuto nell’ordine del giorno, ha comunicato che “a dicembre verranno risolte le convenzioni stipulate tra privati e Prefettura e tutta la gestione dell’accoglienza passerà all'ASP. Si sta cercando di costruire un rete istituzionale per cui se ci sono territori nei quali i richiedenti asilo possono svolgere delle attività, deve essere possibile per loro spostarsi.”
Per il Consigliere Riccardo Albonetti, capogruppo di Centrosinistra – Uniti per Casola” “una presenza maggiormente proporzionata ed equlibrata di richiedenti asilo sul territorio non solo sarebbe maggiormente gestibile ma può costituire la premessa per un buon processo di integrazione”.
Il Consigliere Oriano Casadio, capogruppo di Forza Italia, dopo avere chiesto ad Albonetti chiarimenti sul suo intervento, dichiara di avere una forte contrarietà su tutto. “Sulla gestione non ho problemi. La struttura che ha ospitato i profughi si è comportata bene. Ma su questa situazione vedo un balletto di pazzia ogni giorno.
I documenti come quello presentato li trovo strumentali; l'esodo non si fermerà. Il nostro governo manifesta pazzia; tutto questo impianto poteva essere evitato. Qualcuno deve fermare questo esodo.
Ritengo che la situazione debba essere gestita, ma qualcuno l'ha determinata e ne è responsabile.”
L’Assessore Unibosi, ha quindi sottolineato che l'ODG è concepito perché si raggiunga una solidarietà tra paesi, non è fatto né per gli italiani né per gli stranieri, ma perché tutti ne traggano vantaggio.
Il problema dell'Europa è la debolezza delle istituzioni europee, non la trabordanza delle istituzioni italiane.
Se il Papa riconosce la necessità di assistere queste persone, deve riconoscerla anche un “cattolico laico” come si è definito il Consigliere Casadio.
Semplificare le problematiche è fuorviante: rischia di portare su terreni scivolosi.”
“Con un ODG non si cambia certo la storia nè si risolvono i problemi – ha affermato il Sindaco Nicola Iseppi – ma questo però è un problema che conoscono i casolani. E' ingeneroso dire che tutto è stato determinato dalla eliminazione della Legge Bossi-Fini. Riempire le carceri con i clandestini non risolveva il problema.
Il documento presentato intende fare il punto della situazione nella nostra Provincia e in Italia e fare in modo che questo non diventi un problema politico.
La situazione di Casola è stata affrontata in modo serio da chi ha accolto questi 40 richiedenti asilo; è iniziata in modo sbagliato, ma va riconosciuto quando le cose vanno bene. Posso dire che la situazione a Casola è buona e di questo va dato merito all'ASP e ai gestori dell'albergo Corona.
Non può essere un problema solo del PD; bisogna che ci sia unione tra i paesi e le forze politiche. I movimenti populistici che sono in atto in Europa, sono il segno che l'Europa è in crisi e che bisogna rinnovare profondamente le sue istituzioni e le sue regole di governo.
Appoggio questo ODG perché abbiamo sempre messo la nostra faccia ed il nostro impegno in questa situazione.”
Anche il Consigliere Graziano Caroli ha affermato di condividere l'ODG e ha ringraziato il Sindaco “per il suo intervento che ha colto il senso del problema.”
A conclusione del dibattito, il Sindaco ha messo ai voti la proposta di ODG.
La votazione ha dato il seguente esito:
Favorevoli n. 8 (Iseppi, Unibosi, Albonetti, Bartoli, Caroli, Gentilini, Malavolti, Rossi)
Contrari n. 3 (Casadio, Violone, Montanari)
Nessun commento:
Posta un commento