mercoledì 2 novembre 2016

Con la riforma della Costituzione...


1 – PIÙ STABILITÀ ED EFFICIENZA

Fine del bicameralismo paritario
L’Italia non avrà più due Camere uguali, con identici poteri e funzioni, così come accade nella maggior parte degli altri Paesi europei.

Iter legislativo semplificato
Le proposte di legge non rimbalzeranno più per mesi tra Camera e Senato. Eccetto alcune limitate materie (legislazione enti locali, norme e accordi con l’Unione Europea, modifiche della Costituzione), spetterà solo alla Camera approvare le leggi. Il Senato avrà al massimo 40 giorni per discutere e proporre modifiche, l’ultima parola spetterà comunque alla Camera.
Oltre alla limitazione del ricorso ai decreti legge, viene introdotto il voto a data certa: il Governo può chiedere che le proprie proposte di legge, ritenute prioritarie, siano esaminate entro 70 giorni.
L’iter di approvazione di una legge avrà tempi certi e ridotti. Meno decreti legge e priorità ai disegni di legge del Governo considerati essenziali per at­tuare il programma.

Il nuovo Senato
Il nuovo Senato rappresenta le Regioni e gli Enti Locali nelle scelte politiche nazionali, nell’elezione del Presidente della Repubblica, della Corte Costituzionale, del CSM. Sarà composto da 100 senatori (contro i 315 attuali), di cui 95 eletti e 5 nominati dal Presidente della repubbli­ca. Tra i 95 senatori eletti, 74 sono consiglieri regionali e 21 sono sindaci. La loro elezione avverrà contestualmente all’elezione del Consiglio regionale. I 100 senatori non percepiranno indennità.

2 - NUOVO RAPPORTO TRA STATO E REGIONI

La riforma semplificherà il rapporto tra Stato e Regioni: ognuno avrà competenze proprie, senza sovrapposizioni e conflitti. Lo Stato si occuperà di materie come le grandi reti di trasporto e di navigazione; la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionale dell’energia. Alle Regioni spetteranno invece competenze proprie come organizzazione sanitaria e sviluppo economico locale.
Alle Regioni più virtuose potranno poi essere delegate altre competenze legislative.

3 – PIÙ PARTECIPAZIONE E GARANZIE

Novità sui referendum
Modificati i quorum di validità del voto per i refe­rendum abrogativi: se sottoscritti da alemno 800.000 elettori, saranno validi se andrà alle urne almeno la metà più uno dei votanti alle precedenti elezioni della Camera; con 500.000 firme rimane tutto come oggi. La riforma introduce anche la possibilità di indire referendum popolari propositivi e d’indi­rizzo, oggi non previsti costituzionalmente.

Leggi di iniziativa popolare
I cittadini potranno presentare proposte di legge (accompagnate da almeno 150.000 firme) che il Parlamento sarà tenuto a discutere e votare in tempi certi, mentre finora sono state di fatto ignorate.

Vincolo di trasparenza in Costituzione
Inserito nell’articolo 97 della Costituzione l’obbligo di assicurare il buon andamento, l’imparzialità e la trasparenza dell’amministrazione

Elezione Presidente della Repubblica
Con la riforma diventerà impossibile che la sola maggioranza che sostiene il Governo – quale che sia - possa da sola eleggere il Presidente della Repubblica e gli organi di garanzia.  Per l’elezione del Presidente della Repubblica è richie­sta la maggioranza dei due/terzi del parlamento in seduta comune nei primi tre scrutini, dei tre/quinti dal quarto al sesto scrutinio e la maggioranza dei tre/quinti dei votanti dal settimo scrutinio in poi.

Corte Costituzionale
Introdotto il giudizio preventivo di costituzionalità per le leggi elettorali e modificata la modalità di nomina dei giudici costituzionali: tre saranno eletti dalla Camera e due dal Senato.

Equilibrio nella rappresentanza di genere
La riforma promuove l’equilibrio tra donne e uomini nell’accesso alla rappresentanza politica, sia per il Parlamento che per i Consigli regionali.

Lo Statuto delle opposizioni
A garanzia delle prerogative e dei diritti delle minoranze, la Camera dovrà approvare uno Statuto delle opposizioni.

4 – PIÙ RISPARMIO E CRESCITA

Tagli ai costi della politica
I Senatori passeranno da 315 a 100 e non percepiranno indennità, con un risparmio stimato di 80 milioni all’anno; la nuova disciplina delle commissioni e i tagli ai finanziamenti dei gruppi consentiranno una riduzione di spesa di ulteriori 70 milioni, cui si aggiungeranno i risparmi derivanti dalla progressiva riduzione dei funzionari.
Non ci saranno più i “Senatori a vita”, sostituiti da 5 Senatori nominati per 7 anni dal Presidente della Repubblica.
Eliminati i rimborsi pubblici ai gruppi politici regio­nali e stabilito un tetto agli stipendi di Presidenti e consiglieri regionali, che non potranno guadagnare più dei sindaci dei Comuni capoluogo.
Abolizione del CNEL e delle Province
È soppresso il CNEL, il cui costo a regime è di circa 20 milioni l’anno.
Saranno abolite definitivamente le Province, completando il percorso iniziato con la Legge Delrio, per un risparmio a regime di 320 milioni annui.

Vincolo di trasparenza in Costituzione.
Si introducono i principi di semplificazione e trasparenza nella P.A. per favorire l’efficienza e la responsabilità degli amministratori.

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