mercoledì 2 novembre 2016

Positivo l'inizio della stagione. "I marroni sono di buona qualità"

di Riccardo Isola (Il Corriere di Romagna, 2 novembre 2016)

Combattuto efficacemente il flegello di questa produzione autunnale: la vespa cinese - "Per i nostri prodotti stiamo ottenendo dei buoni prezzi sia all'ingrosso che al dettaglio"

La stagione del 2016 per la castanicoltura sembra promettere bene. Almeno rispetto agli ultimi cinque o sei anni disastrosi. Prima la vespa cinese, poi le avversità atmosferiche e muffe hanno per alcuni anni, almeno dal 2011 in poi, decimanto la produzione e messo in ginocchio un comparto che nella parte alta del territorio, soprattutto nell'Appennino dell'alta Romagna. Oggi sembra che qualche cambio di rotta si stia registrando.

I castanicoltori dell'alta valle del Senio e del Mugello al confine tra Toscana e Romagna non cantano però vittoria.
"La situazione non è in tutte le parti omogenea - confermano - ma almeno i marroni, il prodotto più pregiato e remunerativo, iniziano a farsi vedere e sono abbastanza sani".
"Abbiamo una stagione di raccolta che è slittata dal punto di vista della maturazione - spiega il presidente dell'associazione dei produttori della valle del Senio, Giuseppe Pifferi - e quindi di prodotto, ad inizio ottobre, non ne avevamo molto. Ora le cose stanno cambiando. Possiamo iniziare a fare un primo bilancio, e non può che essere positivo".
Tra Casola Valsenio, l'alto brisighellese, Palazzuolo sul Senio e Marradi i marroni ci sono. "Sono belli e sono buoni", spiega Pifferi. "Abbiamo un 25/30% di prodotto bacato, vero problema di questo 2016 assieme alla siccità che ha diminuito la produzione, ma possiamo ritenerci più che soddisfatti".
A dare soddisfazione è soprattutto l'aver tenuto sotto controllo e combattuto efficacemente il flagello di questa produzione autunnale: la vespa cinese". "Nell'alta valle del Senio - tiene a rimarcare il presidente dell'associazione dei castanicoltori - la lotta biologica iniziata e mantenuta negli ultimi tre anni, anche grazie alla sinergia tra pubblico e privato, ha dato e sta dando i risultati attesi. L'antagonista dell''infestante tiene e fa il proprio lavoro. Non possiamo dire di essere usciti dal tunnel in modo definitivo, l'attenzione deve rimanere alta, ma siamo sulla buona strada".
Il 2016 sta portando risorse economiche importanti. La castanicoltura, per i produttori di questo territorio, è fondamentale nei bilanci aziendali. "Stiamo ottenendo dei buoni prezzi sia all'ingrosso che al dettaglio. Viaggiamo sui 500 euro al quintale che diventano, per la primissima scelta, anche 600 euro. Questo significa - conclude Pifferi - che sul mercato si trovano buoni prodotti ad un prezzo che varia dagli 8 ai 10 euro al chilogrammo".
Anche nella parte dell'Alto Mugello la situazione non va tanto male. Siamo ben lontani dai 30mila quintali di produzione degli anni storici ma la produzione comunque cresce. "Rispetto al 2015 - spiegano dal consorzio dei produttori del Mugello - che, va detto, è stato un anno anomalo rispetto ai precedenti, la produzione, in quantità, è inferiore del 50%. Qui però ci aiuta la salubrità e la bontà del materiale raccolto. Come prezzo siamo leggermente inferiori rispetto all'alta valle del Senio, toccando cifre che spaziano dai 450 ai 550 euro al quintale".

Nessun commento: