domenica 18 dicembre 2016

La relazione di Matteo Renzi all'Assemblea nazionale del PD


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Dobbiamo fare una grande campagna delle idee. Dobbiamo tirare fuori i nostri progetti, uno per uno. Tutti gli iscritti del Pd potranno e dovranno portare il loro contributo. Sono il primo a dire che ora c’è più bisogno di ‘noi’ che di ‘io

...alcuni passaggi della relazione del Segretario:

Ore 11,29 – “Le riforme fatte dal nostro governo finora, dalla legge sulle unioni civili a quella sullo spreco alimentare, segnano la grandezza del Partito Democratico. Nei mille giorni di governo abbiamo rimesso in moto il Paese, questo lo diciamo per dovere di verità a chiarezza”.
Ore 11,50 – “Se voto politico è il 59%, non sottovalutino i signori del No che c’è un 41% di voto politico con cui tutti dovranno fare i conti. Se c’è una cosa certa oggi, è che il No non è una proposta politica. Il 41% al referendum è una sconfitta politica netta, ma il popolo del Sì ha bisogno di trovare dei luoghi da cui ripartire per rimettersi in cammino. E noi siamo il primo di quei posti”.

Ore 11,32 – Frecciata a Virginia Raggi e al Movimento 5 Stelle: “Per bloccare la corruzione non si bloccano i progetti come le Olimpiadi, si scelgono meglio i collaboratori”.
Ore 11,34 – “La bocciatura delle riforme è stata netta e senza appello. Ma tra di noi dobbiamo dirci che eravamo a un passo dalla terza repubblica e sembra che stiamo tornando alla prima, senza la classe dirigente di quella prima repubblica”.
Ore 11,35 – “Non abbiamo perso, abbiamo stra-perso. La straordinaria partecipazione che c’è stata ha portato a non far bastare i 13 milioni e mezzo di voti che sognavamo alla vigilia. Abbiamo perso al Sud, abbiamo perso tra i giovani, abbiamo perso nelle periferie, abbiamo perso sul web”.
Ore 11,46 – Altra bordata di Renzi ai Cinque stelle: “Facciamo un accordo cari amici grillini: voi la smettete con le bufale e noi la smettiamo con la verità, cioè di dire che siete un’azienda privata che firma contratti privati con gli amministratori locali”.
Ore 11,57 – Frecciata a Bersani: “La sconfitta fa parte della politica e il vero leader deve farsene carico. Quando si perde si dice ‘ho perso’, non si dice ‘ho non vinto’. Nessuna giustificazione, nessuna vendetta”
Ore 11,58 – "Vedere persone del nostro partito che brindavano non alla vittoria del referendum ma alle mie dimissioni è una cosa che ferisce il senso della nostra comunità”
Ore 11,59 – “Rispetteremo le scadenze statutarie, faremo il congresso nei tempi prefissati”
Ore 12,01 – “Le segreteria deve funzionare meglio, è stato un mio errore. Da mercoledì ripartiamo. Dobbiamo coinvolgere di più i nostri sindaci e fatemi dire a Beppe Sala che capiamo la sua amarezza ma che i cittadini milanesi si aspettano che faccia il lavoro per cui l’hanno votato”
Ore 12,03 – “E’ finito il tempo dei tour organizzati. Voglio stanare, uno per uno, i nostri militanti. Il 21 dicembre ci vedremo con i segretari regionali e provinciali per ricominciare il nostro cammino. Chiedo al Pd che tutto il mese di gennaio sia dedicato ad una campagna d’ascolto sul territorio. Il 21 gennaio ci sarà una grande giornata di mobilitazione in ogni angolo del Paese. Riorganizzeremo la nostra struttura sul web, il 4 febbraio faremo un grande incontro sul ruolo della sinistra in Europa”
Ore 12,08 – “Chiediamo alle altre forze politiche di non fare melina sulla legge elettorale. Il punto è: vogliamo giocarci l’ultima possibilità di avere un sistema maggioritario o vogliamo scivolare verso il proporzionale. Io chiedo a questa assemblea di valutare se il Pd è pronto al ritorno al Mattarellum. Lo chiedo a Forza Italia, lo chiedo ai nostri alleati centristi, lo chiedo alla Lega Nord, lo chiedo alla sinistra, lo chiedo al Movimento 5 Stelle, che definiva l’Italicum fascista e ora vuole andare a votare con quella legge”.
Ore 12,12 – “Dobbiamo fare una grande campagna delle idee. Dobbiamo tirare fuori i nostri progetti, uno per uno. Tutti gli iscritti del Pd potranno e dovranno portare il loro contributo. Sono il primo a dire che ora c’è più bisogno di ‘noi’ che di ‘io
Ore 12,20 – “Non siamo un club di correnti, con me non torneranno mai i caminetti. Il Partito Democratico è una grande comunità”. Poi cita Pablo Neruda in chiusura del suo intervento: “Potranno tagliare tutti i fiori ma non taglieranno la primavera”

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