sabato 8 aprile 2017

Primarie PD 30 aprile - A Napoli, Conferenza programmatica di Andrea Orlando: “Lanceremo idee non fiamme”

Si svolge a Napoli, alla Mostra d'Oltremare, la Conferenza programmatica organizzata dalla Mozione di Andrea Orlando, candidato a Segretario nel Congresso del PD

Si è aperta a Napoli con un minuto di silenzio la conferenza programmatica di Andrea Orlando, candidato alla segreteria nazionale del PD. Nella sala della Mostra d’Oltremare durante il minuto di raccoglimento è stata proiettata una foto di una piccola siriana per ricordare la strage di bambini del 4 aprile.
Siria

“La prima cosa da fare è avviare un percorso per riaprire i corridoi umanitari. Subito, subito, subito – ha aggiunto Orlando – serve un impegno di tutte le organizzazioni internazionali e della UE per riaprire i corridoi, perché la guerra la pagano soprattutto i bambini, le donne, i malati”.

Le proposte

Dal punto di vista politico dalla conferenza programmatica di Napoli  Orlando vuole “lanciare idee e non fiamme” e “le lanceremo – ha detto arrivando a Napoli – perché crediamo che sia il modo di rigenerare il partito”. Andrea Orlando, facendo riferimento al “lanciafiamme” che Matteo Renzi aveva annunciato per il partito a Napoli dopo il flop delle amministrative, ha sottolineato che il PD si risolleva “mettendo al centro un tema ancora più cruciale dopo il risultato referendario, quello dell’eguaglianza sociale, delle grandi differenze che si sono determinate nella società italiana tra chi ha molto e chi ha pochissimo, tra quelli che ce l’hanno fatta e quelli che rischiano di non farcela. Questo sarà declinato con una serie di proposte che affronteranno tutti i campi del governo, dalla scuola al lavoro, alle questioni di carattere istituzionale, alla ricerca, alla sanità. Crediamo che il PD debba ripartire dalla grande capacità di parlare al Paese e di ascoltare il Paese sulle proposte avanzate”.

Il Congresso


“Le nostre regole del congresso che assomigliano molto a quelle di una campagna elettorale e non aiutano a realizzare quella dimensione di ascolto, ma ci sforzeremo di costruirci una parentesi dentro una corsa che rischia di essere più un confronto tra leader che tra progetti da mettere in campo. Io avrei preferito un’altra strada – ha aggiunto Orlando – per riavvicinare il Pd al Paese ma farò tutti gli sforzi per andare in questa direzione, è un’occasione che non possiamo perdere”.

"La presunzione del PD di bastare a se stessi, l'autosufficienza che non c'entra nulla con la vocazione maggioritaria", dice ancora. "È questa la prepotenza a cui non mi rassegno - evidenzia -. È da questo vuoto di politica che nasce l'arroganza del #ciaone che prima o poi ti torna indietro con gli interessi. Non è una questione di toni del leader, anche se la buona educazione come insegnano le nonne può aiutare, ma è che fa male all'Italia e fa male anche a noi - conclude Orlando - Il PD deve decidere come ci vuole stare così a questo congresso, tutta qui".

L’affondo a Renzi

 “Quando dici che tutto va bene, ‘che ce l’abbiamo fatta’ in una famiglia dove un figlio non trova lavoro e un altro non può andare all’università  perché non può permetterselo, non solo ti sentono distante ma finiscono anche leggermente per incazzarsi” dice il candidato alla segretaria del partito. E, rcivolgendosi a Matteo Renzi: “Dove ti sei rintanato, Matteo Renzi? Esci fuori, confrontiamoci. Abbiamo litigato con tutti. Andiamo nelle scuole, non a farci cantare le canzoncine, ma a parlare con le insegnanti! Saniamo la frattura, andiamo nelle fabbriche, nelle imprese, andiamo noi da loro, perché non verranno loro da noi. Dovremmo scalare un muro di ostilità e di indifferenza. Va bene parlare con Marchionne che guadagna come duemila operai, ma con gli altri 1.999 chi ci parla? Ci siamo chiusi nelle nostre stanze, ma il riformismo non può vivere in una stanza chiusa”.

La parola chiave: uguaglianza

C’è stata una “grave mutazione del PD: noi da partito del riscatto rischiamo di diventare partito della rivincita” nel tentativo “di rimuovere il risultato del 4 dicembre. E quindi di essere l’elemento di instabilità del sistema”. “Uguaglianza” ha scandito Orlando sottolineando che il partito debba occuparsi di quelli che non ce la fanno.

"Noi le nostre parole ce le abbiamo - dice -. Nel percorso verso questa conferenza programmatica, per i gruppi di lavoro ne abbiamo scelte 21 come un alfabeto Democratico un vocabolario di centrosinistra del XXI secolo e ci siamo interrogati su quale era la parola chiave che le sintetizza: uguaglianza. L'idea che l'unica cosa che conta è chi è per l'innovazione e chi per la conservazione, non è il nuovo, ma è la cosa più vecchia che si sia sentita in questi ultimi anni e questa idea alimenta il peggior trasformismo male antico dell'Italia e non solo del Sud - conclude il guardasigilli -. La differenza c'è la differenza la fa se hai la forza e la credibilità di pronunciare ad alta voce questa parola: uguaglianza".

Orlando sottolinea che il PD si risolleva "mettendo al centro un tema ancora più cruciale dopo il risultato referendario, quello dell'eguaglianza sociale, delle grandi differenze che si sono determinate nella società italiana tra chi ha molto e chi ha pochissimo, tra quelli che ce l'hanno fatta e quelli che rischiano di non farcela. Questo sarà declinato con una serie di proposte che affronteranno tutti i campi del governo, dalla scuola al lavoro, alle questioni di carattere istituzionale, alla ricerca, alla sanità. Crediamo che il PD debba ripartire dalla grande capacità di parlare al Paese e di ascoltare il Paese sulle proposte avanzate".

Tasse

Se avremo le risorse, abbasseremo le tasse. Dobbiamo dirlo però: non a tutti. Ma solo per le fasce con reddito più basso”. “Mi vergogno a dire che non pago l’Imu – dice Orlando – perché io l’Imu la potrei pagare”. Poi specifica: “L’aumento della spesa pubblica può essere fatto in modi diversi. Puoi farlo con un disegno o per consenso”. E aggiunge: “Se divento segretario del PD farò quello dico. E dirò la verità. Non quello che le persone vogliono sentire”. Poi la proposta: “Se divento segretario del PD, un membro della mia segreteria sarà a Bruxelles”. E ironizza: “Ai giornalisti dico che la notizia è che la segreteria la riunisco…”.

CLICCA QUI per leggere l'intervento integrale di Andrea Orlando alla Conferenza programmatica di Napoli

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