domenica 5 gennaio 2025

Schlein: il 2025 è l’anno giusto per costruire l’alternativa. Meloni ha esaurito la spinta

 Il 2025 del Partito democratico e della sua segretaria “sarà un anno dedicato alla costruzione di un progetto alternativo per il Paese”. Lo dice Elly Schlein in un’intervista a La Stampa. “Noi – aggiunge la segretaria dem – dobbiamo lavorare insieme per farci trovare pronti perché ormai è chiaro che Meloni ha esaurito la sua spinta, naviga a vista senza una rotta, galleggia senza una visione. Anche loro sono divisi, ma hanno il collante del potere”.

Ora la priorità è riportare Sala in Italia. Il governo ci coinvolga
“La priorità di tutti adesso è ottenere la liberazione di Cecilia Sala e farla rientrare in Italia. Le notizie sulle sue condizioni sono preoccupanti, il governo si adoperi per far rispettare i suoi diritti fondamentali. Quello che è successo non è accettabile, a maggior ragione senza avere chiarezza sui motivi dell’arresto”.
“Deve essere chiaro che chi calpesta la dignità di Sala sta calpestando la dignità dell’Italia”. Con il governo, spiega Schlein, “siamo in contatto, chiediamo di essere coinvolti e informati sulle iniziative assunte per la sua liberazione. Fin dal primo momento noi abbiamo rispettato la richiesta di discrezione e offerto collaborazione, com’è giusto vista la delicatezza della situazione, ma è importante che ci sia condivisione con tutte le forze politiche in Parlamento”.
Noi non abbiamo mai smesso di costruire l’alternativa. Il Pd propone un percorso chiaro
“Noi -sottolinea Schlein – non abbiamo mai smesso di costruire l’alternativa. Si è già vista in tante elezioni amministrative e regionali, quando abbiamo fatto una proposta credibile e abbiamo vinto insieme alle altre forze di opposizione. Ora si tratta di costruire un progetto per il Paese e questo è l’anno giusto per farlo, chiamando le migliori energie a dare un contributo e coinvolgendo tutte le culture politiche che hanno a cuore l’attuazione della Costituzione antifascista”. Quando alle divergenze con il M5S e con altre forze su alcune questioni, a partire dall’Ucraina, “il Pd propone a tutti un percorso chiaro, su temi concreti. Continueremo ad andare nelle fabbriche e negli ospedali, dove ci sono situazioni di sofferenza. In un anno che, per fortuna, non ha un’elezione ogni due mesi, continueremo a incontrare i cittadini nei territori, nelle aree interne, per raggiungere quelli che non credono più alla politica e per questo non votano. È un percorso che possiamo fare con le altre forze di opposizione, come già avvenuto sul salario minimo, sulla difesa della sanità pubblica, sull’automotive o contro l’autonomia differenziata”.
Il governo segue l’approccio securitario per non dare risposte ai problemi reali
L’autonomia? “Penso che, dopo che la Corte costituzionale l’ha di fatto smantellata, il governo dovrebbe abrogare quella pessima legge. Perché fa male a tutta l’Italia, anche al Nord, alle cui imprese non servono venti diverse politiche energetiche, ma pagare meno le bollette. Se non lo farà, noi siamo prontissimi a portare i cittadini a votare per il referendum. Se riusciamo a fermare l’autonomia, fermiamo anche il premierato e facciamo saltare il cinico baratto tra Meloni e Salvini. Sono sfide che, come opposizioni, dobbiamo affrontare uniti per essere più incisivi”, ha detto ancora Schlein. Il protocollo Italia-Albania sui migranti – ha aggiunto la segretaria dem – “è solo propaganda, utile a nascondere il fatto che non riescono a dare risposte sul terreno economico e sociale. Seguono il filo rosso dell’approccio securitario per non parlare del ventesimo calo consecutivo della produzione industriale. Il decreto sicurezza ha norme più dure del codice Rocco degli anni Trenta, col nuovo codice della strada si mette in carcere anche chi ha preso ansiolitici o fumato cannabis cinque giorni prima di mettersi alla guida e le zone rosse istituite per le festività durano tre mesi. Intanto, smantellano i servizi pubblici fondamentali: sanità, scuola, trasporti”.
Non basta condannare l’aggressione: la Ue si muova per la pace in Ucraina
In merito alla crisi crisi russo-ucraina “gli spiragli si creano con la politica, è passato troppo tempo senza un’iniziativa diplomatica dell’Europa, che non può sedersi al tavolo della pace da ospite. Anche perché così si lascia l’azione a falsi interpreti, come Trump o Orban, che poi assecondano gli interessi sbagliati”. “Non basta condannare l’aggressione russa all’Ucraina, bisogna anche evitare che Putin riscriva i confini con la guerra, per questo sosteniamo Kiev – aggiunge la leader democratica -. Ma ora serve, soprattutto, che l’Unione Europea muova un’iniziativa per la pace e che anche il governo italiano solleciti questa iniziativa”.
C’ è la Lega che sul sostegno militare a Kiev si smarca, un po’ come fanno i 5 stelle: “Anche loro sono divisi, ma hanno il collante del potere, che è forte più di qualunque spinta ideale. Però le contraddizioni nel centrodestra ci sono eccome, si sono viste anche in Parlamento, dove si fanno i dispetti. Dopo le elezioni regionali le tensioni tra loro sono aumentate, specie ora che Salvini punta al rimpasto”. Quanto al leader della Lega di nuovo al Viminale: “C’è un elemento di continuità tra le politiche inumane che ha fatto Salvini da ministro dell’Interno e quelle che sta facendo ora il governo Meloni. Mi ha colpito il riferimento ipocrita della premier alla piccola Yasmine, la bambina sopravvissuta al naufragio di alcune settimane fa a largo di Lampedusa. L’ha citata, senza ringraziare l’Ong che l’ha salvata in mare, nonostante il vergognoso decreto del suo governo che rende più difficili i soccorsi”.