mercoledì 16 giugno 2010

Sfida al Governo


Sei proposte a costo zero per spostare dieci miliardi di euro dalla rendita e dalle posizioni dominanti a favore dei cittadini e delle imprese. Il PD dà una ricetta semplice e concreta per modificare la manovra finanziaria senza alcun onere per lo Stato con l'effetto immediato di risparmiare svariati miliardi di euro:
- Libertà di approvvigionamento dei gestori della rete dei carburanti;
- Acquirente unico per il commercio all'ingrosso dei carburanti;
- Liberalizzazione della vendita di tutti i medicinali a carico dei cittadini;
- Riforma degli ordini professionali e sostegno all'accesso delle nuove generazioni;
- Abolizione della clausola di massimo scoperto e di altre commissioni analoghe nei conti correnti bancari;
- Separazione proprietaria rete trasporto gas e avvio immediato attività produttive con la sola autocertificazione.
Abbiamo una bassissima crescita, una manovra depressiva – afferma Pier Luigi Bersani - dobbiamo mettere qualcosa nel motore della crescita. Questi sono i primi punti di una posizione articolata sui temi della manovra per una posizione, la nostra, che non è solo di denuncia ma anche di proposta”.
Ci siamo stancati di sentire il lancio di bolle di sapone da parte del governo – ha continuato Bersani - che finiscono sempre nel nulla, e ci siamo stancati dei pretesti del governo per attaccare la Costituzione: l'articolo 41 non impedisce operazioni di semplificazione e di liberalizzazione”.
Non si sa quale possa essere l'atteggiamento del governo davanti a proposte concrete e a costo zero. Per Bersani “la destra dirà la sua, ma basta con le bolle di sapone. E basta anche con la legenda metropolitana che il PD non fa proposte. Stiamo attenti perché a noi ci uccide non solo il berlusconismo, ma anche il conformismo”.
Dello stesso parere anche Dario Franceschini, presidente dei deputati del PD. “Le proposte che oggi facciamo sulla libertà di impresa e a favore dei consumatori non hanno alcuna esigenza di copertura. Quindi visto che molte nostre proposte sono spesso respinte perché manca la copertura, il sì o il no della maggioranza questa volta sarà senza scuse. Certo queste proposte toccano interessi forti: petrolieri, farmacisti, banche e alcune categorie di liberi professionisti. Ma non hanno un costo per lo Stato”.

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