mercoledì 19 agosto 2009

A proposito di "gabbie salariali"


Intervenendo sulla proposta della Lega Nord di reintrodurre le gabbie salariali (ovvero la differenziazione dei salari per area geografica in relazione al diverso livello del costo della vita - ndr), Cesare Damiano, responsabile Lavoro del Pd ha rilevato come il vero problema sia il "livello troppo basso delle retribuzioni in Italia. Il calo dei consumi dell’1,9% , denunciato da Confcommercio, è la dimostrazione che le famiglie italiane stentano ad arrivare a fine mese. Per aumentare il potere di acquisto delle retribuzioni e, aggiungiamo, anche delle pensioni, la Lega dovrebbe costringere il governo, di cui detiene la golden share, a convocare un tavolo di concertazione a settembre."
"L’obiettivo - ha proseguito Damiano - deve essere quello di diminuire la pressione fiscale sulle retribuzioni fino a 30mila euro annuali, estendere la contrattazione decentrata con incentivi a vantaggio delle aziende e dei territori che contrattano il salario di produttività. Inoltre estendere la 14esima a vantaggio dei pensionati, misura introdotta dal Governo Prodi, comprendendo gli assegni mensili fino a 1200 euro. In questo modo il potere di acquisto delle famiglie potrà migliorare dando slancio ai consumi e alla crescita e le differenze salariali che tanto stanno a cuore alla Lega andranno a vantaggio delle realtà locali che ottengono una crescita reale di produttività. Spero che Bossi avverta realmente questa emergenza, altrimenti le sue sono solo parole al vento".

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