martedì 5 luglio 2011

Contro i violenti e i provocatori in Val di Susa, senza se e senza ma!

Anche il capo dello Stato Giorgio Napolitano è intervenuto per condannare la violenza alla manifestazione contro l’alta velocità a Chiomonte della Maddalena, dove attorno al cantiere dei lavori preliminari per la TAV ci sono stati centinaia di feriti negli scontri fra manifestanti e forze dell’ordine.
"Le violenze accadute in Val di Susa sollecitano tutte le istituzioni e le componenti politiche democratiche a ribadire la più netta condanna. Le forze dello Stato, alle quali va la mia solidarietà, devono intervenire con la massima fermezza. Non si può tollerare - si legge nella nota diffusa domenica sera - che a legittime manifestazioni di dissenso cui partecipino pacificamente cittadini e famiglie si sovrappongano, provenienti dal di fuori, squadre militarizzate per condurre inaudite azioni aggressive contro i reparti di polizia chiamati a far rispettare la legge".

"Quel che è accaduto in Val di Susa, per responsabilità di gruppi addestrati a pratiche di violenza eversiva, sollecita tutte le istituzioni e le componenti politiche democratiche a ribadire la più netta condanna, e le forze dello Stato a vigilare e intervenire ancora con la massima fermezza", si legge nella una nota del Colle.
"Esprimo plauso e solidarietà alle forze dell'ordine - ha concluso Napolitano - che hanno subito un pesante numero di feriti, e confido che si accresca in Val di Susa, con chiari comportamenti da parte di tutti, l'impegno a isolare sempre di più i professionisti della violenza”.
Parole simili erano giunte durante l'intera giornata di domenica dagli esponenti del PD, dopo le deliranti parole di Beppe Grillo che aveva arringato i manifestanti definendoli eroi (!!!).
Per il segretario Pier Luigi Bersani gli scontri sono allarmanti e inaccettabili: "“I fatti che avvengono in queste ore in Val di Susa con le forze dell’ordine attaccate violentemente mentre difendono il cantiere, sono allarmanti e assolutamente inaccettabili. Qui non si tratta più di come si fa una ferrovia. Qui si tratta di come funziona una democrazia. Isolare, condannare la violenza e ripudiarne ogni presunta giustificazione è un dovere elementare di tutte le forze politiche e delle persone civili. Su questo concetto non è per noi tollerabile nessun equivoco”.
Il sindaco di Torino, Piero Fassino, nel condannare la violenza e gli scontri di ieri ha detto, “si può anche dissentire dalla costruzione di un’opera ma chi lo fa con le pietre e con le spranghe anziché con la ragione e le parole è fuori dalla democrazia”.

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