venerdì 18 novembre 2011

Il PD: "Sosterremo il governo con la forza delle nostre idee"

Dopo quella del Senato, il Governo Monti ha ottenuto la fiducia anche alla Camera ed ora è nella pienezza delle sue funzioni. I voti a favore sono stati 556 i no 61 (59 della Lega).
Dal PD fiducia piena e senza paletti. La svolta dimostra che l'italia può ancora stupire: in 10 giorni stiamo su un altro universo. Basta egoismo sociale, serve uno sforzo collettivo: chi ha di più dia di più".
(Guarda il video con l'intervento di Pier Luigi Bersani)

L'intervento alla Camera del Segretario nazionale PD, Pier Luigi Bersani

"Noi voteremo la fiducia senza giri di parole, senza asticelle e paletti temporali, dopo che abbiamo lavorato perchè questo governo ci fosse", ha affermato il Segretario del PD Pier Luigi Bersani durante il suo intervento alla Camera sul voto di fiducia al Governo Monti. "Abbiamo apprezzato lo stile e in larghissima parte condiviso il discorso del premier. Noi non pretenderemo mai di dettarvi il compito e non ci aspettiamo che facciate tutto quello che avremmo fatto noi - ha sottolineato - vi sosterremo però con l'orgoglio delle nostre idee e la bussola delle nostre proposte di cui vi chiediamo di tener conto. I nostri parlamentari - ha affermato Bersani - saranno costruttivi, non metteremo condizioni, non accetteremo che ce ne siano".
Bersani ci ha tenuto a sottolineare che "il PD tutelerà il governo verso chiunque voglia scaricare su di esso colpe che non ha. Mi auguro, onorevole Reguzzoni, non sia così, il nuovo Governo è qui da un giorno, noi da tre e voi al comando 8 anni su 10 e conosciamo la colla dei manifesti", rivolgendosi, nel suo intervento in Aula, al capogruppo del Carroccio.
Ha poi rivendicato, tra gli applausi dei deputati democratici, che "siamo italiani e che siamo ancora in condizione di stupire, solo se abbiamo fiducia in noi stessi. Solo dieci giorni fa si è chiusa in Parlamento una fase. Ora siamo in un altro universo. Non so in quali altri posti al mondo in analoghe condizioni, compresi in Paesi che ci danno lezioni, sarebbe stato possibile un fatto di questo genere", ha ribadito Bersani, ringraziando il Presidente della Repubblica per aver risolto in brevissimo tempo la crisi di governo, in modo da poter meglio affrontare la crisi economica.
Il Segretario democratico ha ringraziato il neo premier grazie al quale "l'Italia torna al suo posto in Europa": "Bene, molto bene, professor Monti, che noi riprendiamo il nostro posto tra le prime tre realtà in Europa. Lei oggi presidente ha dimostrato di non avere timidezze. Ci fa piacere, e come non ne ha avuto sulle pensioni siamo sicuri che non ne avrà neppure per nominare i grandi patrimoni immobiliari'".
Durante la dichiarazione di voto Bersani ha chiesto che "il Parlamento affronti subito le riforme istituzionali, quella elettorale e il capitolo dei costi della politica. Un pacchetto di riforme - ha detto il Segretario del PD - che venga affrontato da subito con vigore sia su impulso del governo che del Parlamento. Ed ha invocato in Aula la fine della stagione degli egoismi. "Basta con l'egoismo sociale. Presidente, se le resta un euro in più lo spenda per i servizi ai disabili perchè senza solidarietà non c'è il senso della comunità e senza il senso di comunità non possiamo salvarci. Serve uno sforzo collettivo: chi ha di più deve dare di più. Chi è stato disturbato meno deve essere disturbato di più".
Sulla stessa linea, ha ammonito "riprenda il filo del dialogo sociale partendo dal 28 giugno". E infine Bersani ha bacchettato ancora la Lega. "Cari leghisti vi dico dove ci avete portato: abbiamo centinaia di migliaia di figli di immigrati che pagano le tasse, vanno a scuola e parlano italiano e che non sono nè immigrati nè italiani, non sanno chi sono - ha ricordato tra lunghi applausi - è una vergogna. In Europa - ha avvertito - ci si va con delle misure di civiltà. Non possiamo parlare solo alle tasche degli italiani, ma al loro cuore e al nostro stesso cuore che si è addormentato dopo la vostra cura".
A termine dell'intervento di Bersani sul voto di fiducia al Governo Monti, mentre i deputati del PD hanno tributato una vera e propria standing ovation al Segretario, quelli del Carroccio non hanno rinunciato a sottolineare, in maniera del tutto anacronistica, la loro contrarietà al neonato esecutivo, evocando ancora una volta le elezioni anticipate.

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