Dopo due settimane di clausura a
Roma per il lavoro parlamentare sulla legge di stabilità, eccovi alcune mie
considerazioni sul testo che uscirà definitivamente martedì dalla Camera per
andare al Senato (e che quindi non è definitivo).
Abbiamo migliorato il testo. È
una considerazione largamente condivisa. Non è perfetto e ogni forza politica
lo avrebbe orientato sulle proprie priorità, ma è molto più equilibrato e
coerente di quello uscito dal Consiglio dei Ministri “tecnici“. Se si tiene
conto della strana maggioranza, delle tensioni in atto e del carattere del
relatore Brunetta, si tratta di un’operazione politico-diplomatica notevole il
cui merito va riconosciuto al nostro relatore Baretta e a tutti noi che abbiamo
partecipato attivamente ai lavori, rinunciando alla presenza sul territorio e
al ritorno a casa.
Detrazioni figli a carico
Viene elevata:
·
da 800 a 950 euro la detrazione IRPEF per figli
a carico;
·
da 900 a 1.220 euro quella prevista per ciascun
figlio di età inferiore a tre anni;
·
da 220 a 400 ulteriori quella per ciascun figlio
portatore di handicap.
Secondo l’analisi degli effetti
redistributivi della norma, l’agevolazione avvantaggia maggiormente le classi
di reddito intermedie, ovvero quelle da 15.000 a 25.000 e da 25.001 a 40.000,
sia per la famiglia formata da contribuente con coniuge e figli a carico, sia
per la famiglia formata dal contribuente con solo figli a carico.
Riduzione dell’aumento iva
previsto per luglio 2013
La normativa vigente (dl
95/2012), a sua volta figlia dei decreti tremontiani (decreto 98 del 2011),
stabiliva l’incremento Iva dal 1° luglio 2013 e fino al 31 dicembre 2013 dal 21
al 23% e dal 10 al 12%. Dal 2014 le aliquote sarebbero state dell’11 e del 22%.
Il DDL presentato dal governo riduceva l’aumento a un solo punto. La modifica
approvata prevede che, a decorrere dal 1° luglio 2013, l’aliquota ordinaria
dell’Iva passi dal 21 al 22 per cento (anziché al 23%), mentre non si dà
più luogo all’aumento dell’aliquota ridotta.
Riduzione del cuneo fiscale
e deducibilità Irap
È istituito un “Fondo per la
concessione di un credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo” con
particolare riferimento alle piccole e medie imprese, nonché per ridurre il
cuneo fiscale. Detto fondo è finanziato dalla progressiva riduzione
degli stanziamenti di bilancio destinati ai trasferimenti e ai contributi
alle imprese. Il credito d’imposta è riservato alle imprese e alle reti
d’impresa che affidano progetti di ricerca e sviluppo a università ed
enti/organismi di ricerca o che realizzano investimenti nel settore.
Inoltre si interviene sul “cuneo
fiscale”, elevando l’importo deducibile dall’IRAP a decorrere dal
periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2013, per i
lavoratori dipendenti , per i giovani assunti e per le donne lavoratrici,
nonché per le stesse categorie impiegate nel mezzogiorno. In particolare,
a decorrere dal periodo d’imposta 2014, l’importo deducibile dall’IRAP per
ciascun lavoratore dipendente a tempo indeterminato impiegato nel periodo
di imposta passa da 4.600 a 7.500 euro; quello relativo ai lavoratori di sesso
femminile e a quelli di età inferiore ai 35 anni passa da 10.600 a 13.500
euro. Si eleva poi da 9.200 a 15.000 euro l’importo massimo deducibile
dall’IRAP per ogni lavoratore dipendente a tempo indeterminato impiegato
nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise,
Puglia, Sardegna e Sicilia, innalzando altresì da 15.200 a 21.000 euro
l’importo massimo deducibile se tali lavoratori sono di sesso femminile e
per quelli di età inferiore ai 35 anni.
Si elevano gli importi delle
deduzioni IRAP in favore dei soggetti passivi d’imposta (tranne le
amministrazioni pubbliche) di minori dimensioni (cosiddetta “franchigia Irap”,
ossia un importo di base entro cui non scatta l’imposizione IRAP), che
aumentano da 9.500 euro a 10.500 euro per professionisti, imprese individuali e
società di persone con un ammontare di valore della produzione inferiore a
circa 180 mila euro.
Viene istituito un Fondo con
dotazione di 248 milioni di euro nel 2014 e di 292 milioni di euro a decorrere
dal 2015, per esentare dall’IRAP, a decorrere dal 2014, le persone fisiche
esercenti attività commerciali, arti e professioni, prive di autonoma organizzazione,
ossia che non si avvalgono di lavoratori dipendenti o assimilati e che
impiegano anche in locazione beni strumentali di ammontare massimo da
determinare con decreto.
Detassazione dei contratti
di produttività
Si prevede che nel caso di mancata
tempestiva emanazione delle opportune norme attuative (entro il 15 gennaio
2013), il governo promuova un’apposita iniziativa legislativa per destinare le
risorse stanziate a politiche per l’incremento della produttività; nella
formulazione antecedente della norma, tali risorse sarebbero state destinate al
miglioramento dei saldi di finanza pubblica, ove le norme attuative non fossero
state emanate in tempo ed il governo non avesse intrapreso un’apposita
iniziativa legislativa volta a destinare le risorse ad altra finalità. Sono
inoltre prorogate al 2014 le misure di detassazione dei contratti
di produttività nel limite massimo di spesa di 800 milioni di euro
(con onere massimo di 600 milioni di euro per il 2014 e di 200 milioni per
il 2015) ed è fissato al 15 gennaio 2014 il termine per emanare tempestivamente
la relativa disciplina attuativa.
Soppressione
dell’incremento di tassazione previsto per il TFR
Viene ripristinata la cd.
“clausola di salvaguardia” relativa alla tassazione delle indennità di
fine rapporto, alle quali verrà dunque applicata la curva delle aliquote
vigenti al 31 dicembre 2006, se più favorevoli, in luogo di quelle vigenti
nell'anno di insorgenza del diritto a percepire le indennità medesime.
Si proroga di un anno
l’entrata in vigore del nuovo regime Iva per le cooperative sociali
L’assoggettamento all’aliquota
del 10% (anziché l’attuale 4%) delle prestazioni di assistenza e sicurezza
sociale rese dalle cooperative sociali, giustificato con il rischio di
infrazione comunitaria, si applica alle operazioni effettuate sulla base di
contratti stipulati dopo il 31 dicembre 2013. C'è quindi tempo per un
intervento in sede europea (accolto il mio emendamento).
Esenzione Irpef per le
pensioni di guerra
Reintroduzione dell’esenzione
Irpef per le pensioni di guerra e assimilate. Restano assoggettate
le pensioni considerate di reversibilità per i reddito superiori a 15.000
euro. Tuttavia, c'è un impegno del governo a rivedere la norma (non pensate
alla seconda guerra mondiale, si tratta ormai di caduti in missioni di pace).
Stanziati 335 milioni per
la realizzazione degli interventi nelle zone colpite
250 milioni nel 2013 per il Fondo per la Protezione civile
per la realizzazione di interventi in conto capitale nelle regioni e nei comuni
colpiti dagli eventi alluvionali verificatisi nel mese di novembre 2012.
40 milioni di euro per il 2013 al Fondo per la Protezione
civile per interventi da realizzare in determinati territori colpiti da eventi
atmosferici ed alluvionali (Liguria e Toscana; Veneto; provincia di Messina;
Marche ed Emilia Romagna; Calabria e Basilicata).
35 milioni quale contributo straordinario al Comune
dell’Aquila e agli altri comuni colpiti dal sisma del 6 aprile 2009.
PIÙ EQUITÀ
Si finalizzano le risorse del
Fondo istituito presso la Presidenza del Consiglio per i seguenti scopi:
- 300 milioni per l’incremento del Fondo nazionale per le politiche sociali;
- 200 milioni al Fondo per le non autosufficienze, ivi incluso il sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica;
- 50 milioni di euro per la concessione di borse di studio;
- 315 milioni di euro da ripartire tra le molte finalità e dovrà essere rimpinguato.
Scuola
Orario insegnanti: si sopprime
la norma che aumentava, dal 1° settembre 2013, l’orario di impegno per
l’insegnamento del personale docente – incluso il personale di sostegno –
della scuola secondaria di primo e di secondo grado, da 18 a 24 ore
settimanali.
Sanità
Per quanto attiene alle misure di
razionalizzazione della spesa nel settore sanitario, è stato previsto che,
al fine di salvaguardare i livelli essenziali di assistenza con specifico
riferimento alle esigenze di inclusione sociale, le regioni e le province
autonome di Trento e Bolzano possano conseguire l’obiettivo economico
attraverso l’adozione di misure alternative alla riduzione del 10%
degli importi e delle prestazioni dei contr atti di appalto di servizi e
fornitura di beni e di servizi sanitari, previsto dal testo del disegno di
legge. Inoltre, è stato prorogato di un anno, dal 31 dicembre 2012 al 31
dicembre 2013, il divieto di azioni esecutive in danno degli enti sanitari
delle regioni commissariate in disavanzo.
Comparto sicurezza
Si prevede la possibilità, a
determinate condizioni, di assumere personale nel comparto sicurezza, difesa e
vigili del fuoco. Era prevista una drastica riduzione che viene in parte
recuperata.
Esodati: 10.000
salvaguardati in più non sono quello che volevamo, ma sono comunque un passo
avanti. Accolti due miei emendamenti che chiariscono che i nuovi criteri non
interferiscono con le tutele già previste. È uno dei punti più controversi e
vedrò di tornarci sopra in seguito.
Avremmo fatto altrettanto se
fossimo stati al governo? Probabilmente non tutto, rimangono infatti fuori
delle fasce di reddito sotto i quindicimila euro sui quali si scarica in parte
l'aumento dell'Iva e nulla è stato fatto per i redditi da pensione. Per farlo,
sia chiaro, avremmo dovuto mettere la patrimoniale sui redditi alti, in una
vera logica redistributiva.
I tagli che settori importanti
del sistema di welfare (previdenza, sanità e sociale) e l'istruzione hanno
subito in questi anni non sono in questa legge, ma in quelle precedenti che si
sono accumulate negli anni, anche se le conseguenze si sentono ogni mese di
più. Interventi di ripristino di risorse e di riforma richiedono governi
politici e un diverso modo di affrontare la crisi.
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