venerdì 7 dicembre 2012

Giacomo Giacometti: "Le Primarie rafforzano il progetto del PD ma non dobbiamo ricadere negli errori dell'Unione"

Intervista a Giacomo Giacometti (già Vice Sindaco di Casola dal 1999 al 2009)

Il 2 dicembre si è votato il ballottaggio per le primarie del centrosinistra. Come giudichi i risultati a Casola Valsenio?
Sono risultati molto positivi sotto ogni punto di vista. Ne sottolineo due in particolare: è la risposta a chi si attarda a denunciare quasi con "sadica" rassegnazione il disinteresse casolano alla politica. Ed è anche la conferma che mette a tacere quelli che giudicano il PD una fusione mal riuscita tra ex provenienti da altre esperienze politiche e quindi una formazione politica che non attrae.
Spero che qualcuno si sia accorto che a votare alle primarie del centrosinistra anche a Casola sono andati in tanti che non vogliono più parlare di "Noi e Voi", nè di fantomatci gruppi di potere che dominerebbero la scena casolana.

Tu che hai sostenuto Renzi nella campagna per le primarie ci puoi indicare tre punti del suo programma che ti hanno particolarmente convinto?
Ho sostenuto la candidatura Renzi non perchè abbia rimosso la mia stima e fiducia in Bersani. Mi è sembrata utile la competizione di Renzi perchè metteva in campo, magari a volte con eccesso, il tema del rinnovamento della politica, della classe dirigente sia partitica che della burocrazia. Dando, secondo me, in questo senso una buona mano alle stesse intenzioni di Bersani che però appariva un po' più "prigioniero" della vecchia nomenclatura.
Un secondo motivo che mi ha spinto verso Renzi è stata la sua proposta sul tema delle alleanze per governare. Egli proponeva un PD inclusivo, autosufficiente, non succube dei piccoli alleati. Un PD che si presentasse in termini più "americani"...
Un terzo motivo è derivato dal tentativo di alcuni del PD (non Bersani) e di qualche giornalista che va per la maggiore, senza nè ascoltarlo ne leggerne il programma, di renderlo inviso, quasi un intruso amico della destra. Credo che i fatti abbiano reso giustizia al Sindaco di Firenze.

E cosa, invece, ti ha convinto di meno della proposta Bersani.
Mentre mi convince di Bersani la sua preparazione e la competenza di uomo di governo, il coraggio della verità, il rifiuto degli estremismi, non mi convince l'accordo con SEL e la ricerca spasmodica dell'alleanza con Casini. Non posso dimenticare la delusione provata con lo "schiaffo" subito dall'Unione di Prodi che ci ha fatto subire 10 anni di berlusconismo.
Spero che le differenze programmatiche e di prospettiva europea che spesso emergono nel confronto politico anche in questi giorni tra le forze di centrosinistra, non abbiano a ripetere quella brutta esperienza. Nè voglio ritrovarmi a votare per candidati che non siano PD per qualche maledetto patto elettorale.

Dopo la vittoria di Bersani si apre quella che sarà la campagna elettorale del PD per le elezioni politiche della primavera prossima, Che contributo può dare l'esperienza delle primarie? Ne esce un partito più unito o più diviso? Più forte o più debole per candidarsi aalla guida del Paese?
Mentre scrivo questa risposta apprendo che ci sarà la ridiscesa in campo di Berlusconi che avviene tra l'altro in un modo indegno.
Credo che il PD ed il centrosinistra e tutti coloro che vorranno esserci con il PD sapranno respingere questa iattura che si abbatte di nuovo sull'Italia.
Dobbiamo innanzitutto rifiutare la rissa che già si preannuncia.
Sulla nostra unità interna non ho dubbi. Dalle primarie esce un Partito plurale, ma coeso attorno al suo leader. Questa coesione non deve rompersi nella competizione per le candidature che dovrebbero essere definite con le primarie. Poi dobbiamo avere programmi convincenti ed essere dialoganti con le forze sociali. Poi, come dice Bersani , dobbiamo dire la verità.

Sei stato amministratore pubblico, come assessore e vice sindaco, svolgendo una concreta e diretta azione di Governo sul territorio. A questo proposito quali tre punti indicheresti a Bersani come prioritari per l'agenda del Paese?
Bersani è convincente quando indica le priorità del lavoro, della equità e dei diritti delle persone. Aggiungo un punto: una attenzione alle piccole comunità locali che sono parti vitali del nostro paese che non possono essere considerate la causa dell'eccesso di spesa pubblica.
Se potessi dargli un altro suggerimennto gli chiederei di ascoltare le istanze del mondo del lavoro e delle imprese, ma di evitare di assecondarne gli egoismi che a volte si nascondono nelle rivendicazioni e che spesso sfociano in derive populiste.

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