martedì 12 marzo 2013

In ricordo di "Angiulì"

Scrivo queste parole in ricordo di una persona mite e garbata: all’età di 94 anni ci ha lasciato Angiolino Suzzi, “Angiulì”. Lo ricordo nel suo lavoro, in Comune, dove ha prestato attività come bidello per tanti anni. E lo ricordo – io poco più che ragazzino - quando la domenica mattina si presentava in casa nostra per portare “l’Unità” della quale, per anni, è stato un assiduo diffusore.
Angiulì è sempre stato uomo di sinistra, nel PCI prima e da ultimo nel PD, impegnato in prima persona, finché ha potuto, nel lavoro della Sezione e nell’organizzazione della Festa dell’Unità.
Era lui che si dedicava all’imbottigliamento del vino da servire alla Festa de “l’Unità” perché, diceva, “di quello del cantinone non c’è da fidarsi”. Ed era sempre lui, insieme a Ronconi e a altri, che si dedicava alla preparazione della salsiccia per la Festa, fatta nel vecchio macello utilizzando tutta la carne ottenuta dalla macellazione di due maiali.
In anni più recenti mi capitava di vederlo in Comune, di incontrarlo per strada durante le sue passeggiate: si fermava per scambiare qualche parola, per commentare qualche avvenimento politico, per chiedere “com vala”, per esprimere qualche preoccupazione e speranza. Sempre con grande cordialità e gentilezza, e con un immancabile sorriso.
Rivolgo alla famiglia, alla moglie, ai figli, le condoglianze più sincere.
(Giorgio Sagrini)

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