lunedì 8 luglio 2013

Civati si candida alla segreteria del PD: "Noi l'alternativa al governo di larghe intese"

Rompe ogni indugio Pippo Civati che, in risposta alle voci che si sono rincorse nei giorni scorsi, annuncia su Twitter: «Mi candido a fare il segretario del PD e non capisco perché qualcuno insista nel dire che non lo farò». La sua è una missione: «Vendicheremo Prodi e Rodotà, le timidezze di questi anni, premessa al governo delle larghe intese». Così spiega Civati nella giornata conclusiva del suo 'Politicamp' a Reggio Emilia. E ancora: «Vendicheremo la titubanza sugli F35, Pompei, Taranto inquinata, le aspettative delle persone che si aspettavano una stagione diversa».
RICOSTRUZIONE
Civati parte con un programma ben definito («ricostruire il centrosinistra; riportiamo con noi Sel, richiamiamo il popolo delle primarie»; «L'Italia e il PD devono essere un posto dove andare, stare bene, fare cose che cambiano la vita delle persone»; «Non possiamo votare contro gli otto punti del cambiamento, contro gli impegni presi in campagna elettorale») e con una squadra alle sue spalle («Dietro la mia candidatura non ci sono nomi altisonanti, ma persone come quelle che ci seguono dall'estero, che vengono definiti con la triste espressione di «cervelli in fuga», che stanno finanziando questo evento con un piccolo contributo online) unita e compatta, soprattutto, dice Civati, rispetto alle altre correnti interne al partito («solo correnti di seggiole», mentre «noi ci occuperemo di tutto il resto, della scelta degli argomenti, delle parole nuove»; «Ambiente, formazione e lavoro al centro della nostra strategia politica: le buone pratiche devono diventare politiche nazionali»).
APPELLO A LETTA
«Mi candido e lancio un manifesto contro il tatticismo. Se questo va contro le larghe intese, caro Enrico, ce ne faremo una ragione», spiega infine rivolgendosi a presidente del consiglio Enrico Letta.

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