venerdì 27 febbraio 2015

Spread sotto quota 100. Nel novembre 2011 il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi era a 574 punti!

Il rendimento del titolo a 10 anni italiano è in calo al nuovo minimo storico dell'1,305%. Dopo alcuni minuti di balletto sopra e sotto quota 100 punti base, l'andamento dello Spread Btp-Bund decennali si è cristallizzato a quota 99,19, in calo del 4,85% sulla chiusura di ieri a 104,67. Il rendimento sui mercati secondari dei nostri titoli pertanto è dell'1,3169% in virtù di un tasso del Bund a 0,3250%.
Non accadeva dall'aprile 2010 e solo nel novembre 2011 lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi era pari a 574. Il rendimento del titolo a 10 anni italiano ha raggiunto il nuovo minimo storico dell'1,305%
Oggi lo spread è sceso sotto i 100 punti e non accadeva da anni. Ieri l'Istat ci raccontava che il clima nel Paese sta cambiando: a febbraio l'indice di fiducia delle imprese raggiunge il valore più alto da gennaio 2011 e quello dei consumatori addirittura da giugno 2002. Sono piccoli segnali ma importanti, come pure i mutui, le assunzioni a tempo indeterminato con il JobsAct (mille solo a Melfi) e le riforme che vincono l'ostruzionismo.
Per questo abbiamo una grande responsabilità: dobbiamo coltivare questa fiducia, prendercene cura. Adesso al lavoro sulla scuola, sul fisco, sui diritti, sul terzo settore, sulla Rai e sull'ambiente. E dobbiamo finalmente presentare il progetto per la banda ultra larga. Abbiamo preso l'Italia per mano e la portiamo fuori dalla palude, nessuno si senta escluso
”. Così il premier Matteo Renzi sul suo profilo Facebook.
Spread sotto quota 100 per la prima volta dal 2010. E’ l’effetto dell’Europa che cambia le sua politica economica: adotta, pur con ritardo, una politica monetaria non convenzionale e prepara un piano di investimenti che possa utilizzare questo stimolo. Senza il costante lavoro dell’Italia sulle riforme per creare crescita e occupazione la ripresa sarebbe stata più lontana. Per non perdere l’occasione europea, l'Italia deve proseguire con le riforme per rendere più efficiente  la spesa pubblica al fine di riversare ancora più risorse sul lavoro”. Così il responsabile economico del PD, Filippo Taddei.















Filippo Taddei.

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