giovedì 16 aprile 2015

"Cari partigiani voi non siete qui come ospiti ma come padroni di casa"

Alla Camera e al Senato si celebra il 70° anniversario della Liberazione

"A 70 anni dalla Liberazione, vogliamo che gli attori che liberarono il Parlamento entrino alla Camera come padroni di casa". Lo dice la presidente della Camera, Laura Boldrini, durante la celebrazione del 25 aprile a Montecitorio, con decine di partigiani che siedono accanto ai parlamentari nell'Aula. Presente alla cerimonia anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
"E' infatti a loro, aggiunge Boldrini, che dobbiamo la libertà e la democrazia. Ed è quindi giusto che questi uomini e donne vengano onorati solennemente".
Tantissimi i tweet degli esponenti e parlamentari del Partito democratico:

"Alla Camera con i partigiani a celebrare i 70 anni della Liberazione", Scrive Lorenzo Guerini, vicesegretario del PD.

Il presidente del PD Matteo Orfini: "Un grande onore e una enorme emozione ricordare oggi in aula la Liberazione. E farlo per la prima volta insieme ai partigiani".

"Alla Camera si celebra il settantesimo anniversario della Liberazione. I Partigiani sono seduti tra noi. È grazie a loro che siamo qui", scrive Roberto Speranza.

"Con il Presidente della Repubblica e con i partigiani la Camera celebra la Liberazione. Evviva i Partigiani è Festa d'Aprile". Così Emanuele Fiano, deputato PD e membro della segreteria.

"L'emozione dell'Aula piena di vecchi partigiani per i 70 anni dalla Liberazione. Vorrei che anche mio papà fosse qui". Lo scrive su Twitter il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini.

*****

Anche in Senato è stato organizzato un convegno per celebrare la Liberazione: "Scegliere nel tempo del furore. Azionismo e lotta armata al nazifascismo", presso palazzo Giustiniani. "Non smettiamo mai, lo dico soprattutto ai più giovani, di tenere di vista la libertà", ha ricordato il presidente del Senato, Pietro Grasso.

"In questo 'tempo del furore' ogni italiano si trovò a dover scegliere della propria vita e anche di quella degli altri. Tanti, aggiunge, scelsero di rischiare la vita per schierarsi dalla parte della libertà e della dignità dell'uomo e lo fecero da deportati, scioperando nelle fabbriche, aiutando i prigionieri alleati, i disertori e i renitenti italiani, gli ebrei, i partigiani. Tanti scelsero di combattere per la libertà e per la dignità dell'uomo e vissero quella loro scelta come una necessità morale, come una decisione tragica imposta dall'eccezionalità del momento. Come ha scritto Norberto Bobbio: 'è dall'incrociarsi e il sommarsi di queste scelte, di queste Resistenze, che deriva il carattere di riscossa spontanea e popolare della Resistenza italiana".

Nessun commento: