lunedì 22 agosto 2016

Stop alle polemiche. Il premier-segretario invita l’ANPI a un confronto pubblico sulla riforma costituzionale, alla Festa de l’Unità

Dopo giorni di polemiche sulla partecipazione dell'ANPI alle Feste de l'Unità e sulla presenza nei dibattiti delle posizioni a sostegno del no, Matteo Renzi - dal palco della Versiliana - ieri ha mandato un deciso segnale di disponibilità e distensione: “Invito il presidente Carlo Smuraglia ad una delle Feste dell’Unità in Emilia-Romagna la prossima settimana per discutere con me di referendum. Io dirò come la penso e lui dirà come la pensa, e poi ci daremo un abbraccio”.
Smuraglia, in vacanza all’estero, fa sapere che “l’ipotizzato confronto, a livello nazionale, del tutto anomalo per la sede parziale, per gli interlocutori e per le modalità non definite, non è certamente la soluzione del problema di fondo e verrà comunque valutato nella sua sostanza”.
Deciderà la segreteria dell’ANPI che esaminerà, spiega una nota dell’associazione, “l’intera situazione venutasi a creare recentemente”. Ancora: ”Il tema della discussione, ossia le modalità della presenza dell’ANPI nei consueti spazi delle Feste dell’Unità, non è stato ancora seriamente affrontato e risolto”.

Queste le considerazioni sull'argomento riportate sulla sua E-News da Matteo Renzi:

Mi è molto dispiaciuta la polemica per me incomprensibile con l’ANPI rilanciata dai giornali in queste ore. Ho dunque invitato il presidente dell’associazione Smuraglia alla Festa dell’Unità di Bologna o di Reggio Emilia per un confronto pubblico sui contenuti del referendum. Il PD - e il sottoscritto - non hanno mai paura del confronto
Qui intanto un breve frammento dell'intervista alla #Versiliana. Vi svelo un segreto: la democrazia non è sotto assedio in Italia. Se vince il no, rimane tutto com'è adesso, se vince il sì saltano delle poltrone e si semplifica l'Italia. E sono convinto che molti cittadini, al di là di cosa decideranno di votare alle elezioni, sapranno scegliere e capire che quei senatori dell'opposizione che stanno facendo campagna per il no lo fanno per difendere il loro posto in Parlamento.

Chi vuole cambiare vota Sì, chi vuole mantenere le cose come sono vota No. La maggioranza dei cittadini ancora non conosce il quesito referendario. Ci sono quelli che pensano che sia sulla legge elettorale, quelli che pensano sia sul governo, quelli che pensano sia sulla Corte Costituzionale.
Intanto sta ripartendo l’attività dei Comitati "Basta un sì" dopo la pausa di Ferragosto. Stiamo per entrare nel vivo della campagna elettorale.
Abbiamo il compito di coinvolgere più persone possibili. Parlandoci di persona, e diffondendo info e articoli in rete:
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C'è un grande bisogno di dire tutta la verità, solo la verità, nient'altro che la verità. Tutto qui. Non è un referendum sulla destra o sulla sinistra, sul nord o sul sud, ma semplicemente sull'Italia. Non ci credete? Leggete il quesito, eccolo qui: "Approvate il testo della legge costituzionale concernente ‘disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?".
Chi vota sì, cambia. Chi vota no, lascia le cose (e le poltrone) come sono. 

Vi aspetto su www.bastaunsi.it dove troverete il botta e risposta, le domande frequenti, le false ragioni del no e tante news aggiornate ogni giorno. 
Grazie anche a chi sta dando una mano a livello economico, partecipando al finanziamento dal basso: siamo quasi a centomila euro che utilizzeremo per raggiungere quanti più cittadini possibili, dicendo semplicemente solo e soltanto la verità. Del resto basta un sì!

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