sabato 24 ottobre 2009
Conoscete la senatrice Bonfrisco?
A proposito di IVA, di tariffa rifiuti e di ...coerenza
Certamente nessuno di voi conosce la senatrice Anna Cinzia Bonfrisco, ma tenete a mente questo nome. Veniamo allora all’argomento di questo post: l’IVA che ognuno di noi paga sulla bolletta dei rifiuti, quella che in gergo tecnico si chiama TIA, tariffa di igiene ambientale.
La TIA, introdotta a Casola Valsenio nel 2000 e così in altri 1.300 Comuni, ha sostituito la vecchia TARSU (Tassa comunale per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani).
Sulla TARSU, in quanto “tassa”, non era applicata l’IVA, mentre sulla TIA, in quanto “tariffa”, era ed è applicata l’IVA (Imposta sul valore aggiunto) al 10%, che viene versata dagli utenti del servizio quando pagano la bolletta emessa da HERA, il gestore del servizio della raccolta dei rifiuti.
HERA, in questo caso, funziona da sostituto d’imposta: riscuote l’IVA per conto dell’erario e la riversa alle casse dell’erario, dello Stato.
Con la sentenza n. 250 del 24 luglio 2009, la Corte costituzionale ha stabilito che la TIA, pur essendo una “tariffa”, va considerata come un “tributo”, e quindi non assoggettabile al pagamento dell’IVA.
Tale pronunciamento ha dato spunto a utenti e associazioni di categoria per richiedere al gestore (nel caso nostro HERA) la sospensione dell’applicazione dell’IVA alla tariffa dei rifiuti e il rimborso delle quote degli anni precedenti.
A questa richiesta si è unito anche il PdL, che inoltre ha messo a disposizione i moduli da compilare e da inoltrare per chiedere il rimborso dell’IVA. “HERA - tuona minaccioso il PdL – smetta di inserire l’IVA nelle bollette”.
E’ noto come, in questi casi, siano necessari dei chiarimenti normativi da parte del legislatore che rendano applicabile, nel concreto, la sentenza della Corte costituzionale.
Tant’é che il legislatore si sta dando da fare.
E’ stato recentemente presentato un emendamento al disegno di legge di conversione del D.L. n. 135/2009, attualmente in discussione nella Commissione Bilancio del Senato che, partendo dal presupposto che alla TIA (Tariffa rifiuti) è stata riconosciuta la natura tributaria propone di applicare alla medesima TIA l’addizionale ex ECA nella misura del 10% che era applicata alla vecchia TARSU (Tassa comunale rifiuti).
In sostanza, se la Corte costituzionale dice che l’IVA al 10% va tolta, con l’emendamento presentato in Senato si propone di reintrodurla come “ex addizionale ECA”. Cambia il nome ma resta la sostanza: l’utente continua a pagare una bolletta maggiorata del 10%. E continua a pagarla non a HERA, ma all’erario, allo Stato.
Bene. Sapete chi è l’autore di quell’emendamento? E’ la senatrice Anna Cinzia Bonfrisco.
E a quale gruppo politico può appartenere una persona così attenta a evitare che si riduca la pressione fiscale sui cittadini? Appartiene al PdL.
Sì, proprio al PdL, lo stesso partito che da noi organizza la campagna per i rimborsi dell’IVA sulla bolletta dei rifiuti, e che – dalla viva voce del suo Presidente, Silvio Berlusconi – ha annunciato, niente meno, l’abolizione dell’IRAP!
Sì, compiliamo i moduli per la richiesta del rimborso dell’IVA, e mandiamoli alla senatrice Bonfrisco.
Per l’IRAP c’è tempo.
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