La Commissione UE annuncia l'introduzione di misure a sostegno dei settori delle pesche e nettarine, di cui l'Italia è grande produttrice, in particolare con l'aumento dei volumi di frutta che potranno essere ritirati dal mercato. L'impegno di Bruxelles per stabilizzare i prezzi sarebbe di circa 20-30 milioni di euro. «A seguito del recente crollo dei prezzi delle pesche e nettarine, è necessaria un'azione urgente per sostenere il mercato», ha detto il commissario UE Dacian Ciolos spiegando la sua decisione di proporre alla Commissione misure a sostegno del settore agricolo. «Ero stato molto chiaro sul fatto che non avrei esitato ad usare la nuova Pac per provvedere ad un'assistenza tempestiva, proporzionata e orientata al mercato - ha aggiunto -. Questa prima misura oggi è un segnale dell'intento».
Martina: bene Ciolos
«Accolgo con soddisfazione l'impegno del Commissario europeo all'Agricoltura, Dacian Cioloş, con cui si annuncia l'attivazione di misure per fronteggiare la crisi di mercato delle pesche e nettarine, dovuta all'anomalo andamento stagionale che ne ha rallentato i consumi e accavallato i periodi di maturazione, aggravata anche dal blocco delle importazioni da parte della Russia», ha sottolineato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. «Attendiamo ora di conoscere nel dettaglio le misure che la Commissione ha intenzione di attivare, soprattutto per quanto concerne la possibilità di contare su risorse aggiuntive rispetto a quelle già previste dai Programmi operativi delle Organizzazioni dei produttori».
Colpo d'acceleratore dalle restrizioni adottate dalla Russia
Le misure proposte mirano ad aumentare dal 5% al 10% la quota dei prodotti di organizzazioni di produttori ritirati per essere distribuiti gratuitamente. Inoltre, misure di sostegno eccezionali verranno varate anche per i singoli produttori non soci delle Op (pagamento del 50% del prezzo di ritiro Op), a condizione che siano gia' in vigore i controlli del caso. Infine saranno messi a disposizione fondi supplementari per la promozione, nel quadro delle azioni di promozione previste dai programmi operativi delle organizzazioni di produttori (in base alle consuete modalità di cofinanziamento). La decisione formale verrà adottata nelle prossime settimane, ma sarà comunque applicabile retroattivamente con decorrenza da oggi. Questo passo era già stato discusso la settimana scorsa, ma l'annuncio di restrizioni alle importazioni da parte della Russia, che rischia di aggravare ulteriormente la situazione del mercato, ha accelerato la decisione di intervenire.
Italia, Spagna, Francia e Grecia i maggiori produttori
I principali produttori europei di pesche (produzione annuale Ue: 2,4-2,5 milioni di tonnellate) e di pesche noci (1,1-1,2 milioni di tonnellate) sono l'Italia, la Spagna, la Francia e la Grecia. Anche se sul mercato c'è sempre una variabilità stagionale dipendente dalle condizioni meteorologiche, quest'anno è stato registrato un impatto particolarmente negativo. Le condizioni meteorologiche in primavera e all'inizio dell'estate hanno infatti portato a un aumento della produzione nonché a un anticipo della maturazione: ciò ha causato un marcato aumento della disponibilità di prodotti all'inizio della stagione, mentre di solito essa è distribuita uniformemente su un periodo di varie settimane. Poi il clima inusualmente fresco e umido nei mesi di giugno e luglio ha rallentato i consumi.
De Castro: misure importanti anche se tardive
Paolo De Castro, europarlamentare PD e coordinatore S&D della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, parla di «importanti, anche se tardive, misure comunitarie che a breve entreranno in vigore» e sottolinea che «grazie al lavoro di squadra portato avanti in queste settimane insieme al ministro Martina e al Consiglio UE - ha sottolineato De Castro - siamo finalmente riusciti a far comprendere alla Commissione la gravità della situazione in cui si trovano moltissimi agricoltori emiliano-romagnoli, ma non solo». De Castro ha spiegato che il provvedimento di ritiro straordinario riguarderà le organizzazioni di produttori, ma anche i singoli non associati. «Un intervento concreto - ha sottolineato De Castro - per risollevare le sorti di un settore duramente colpito e che mi auguro possa essere esteso anche alle produzioni ortofrutticole danneggiate dall'embargo russo».
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