giovedì 14 ottobre 2010

Tassare le transazioni finanziarie: il PD aderisce alla campagna per l'istituzione della FTT


Si chiama Financial Transaction Tax (FTT, per farla breve) e prevede che per ogni transazione finanziaria lo 0,05% del valore trattato vada nelle casse dello Stato. E' una tassa piccola, anzi minuscola, ma frutterebbe ben 200 miliardi di euro all'Unione Europea, di cui 25 solo in Italia.
A proporne l'introduzione, in tutta Europa, è il Partito Socialista Europeo, insieme a numerose associazioni e organizzazioni sindacali, sociali e culturali europee.
In Italia, l'introduzione della FTT è sostenuta dal Partito Democratico - che ha ufficialmente aderito nella recente Assemblea nazionale di Varese - e da CGIL, CISL, UIL, ACLI, Azione Cattolica, ARCI e da tanti altri soggetti.
"Paghi la finanza ciò che la finanza ha causato: si metta la tassa sulle transazioni finanziarie", ha affermato Pier Luigi Bersani a Varese, indicando nella tassa un formidabile strumento per affrontare la crisi economica e assoribire surplus di debito. C'è infatti bisogno di politiche che riescano a combinare crescita sostenibile, risanamento dei bilanci pubblici e regolazione dei mercati finanziari, anche attraverso il reperimento di nuove risorse. In altre parole, bisogna uscire dalla crisi risanando i conti ma non facendo pagare il prezzo ai lavoratori e ai contribuenti o cancellando il sistema di protezione sociale.
Le parole di Bersani hanno fatto seguito al voto dell'Assemblea nazionale del PD che ha approvato un odg per la FTT (tassazione delle transazioni finanziarie) a livello nazionale. L'odg prevede la presentazione coordinata di proposte di legge per l'istituzione della FTT nei parlamenti nazionali dei paesi membri dell'Unione europea.

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