La crescita della presenza straniera in Italia negli ultimi anni «non si è riflessa in minori opportunità occupazionali per gli italiani», ma ha evidenziato una «complementarietà tra gli stranieri e gli italiani più istruiti e le donne». E' quanto afferma uno studio della Banca d'Italia contenuto nel rapporto sulle economie regionali, secondo cui l'afflusso di lavoratori stranieri impiegati con mansioni tecniche e operaie ha accresciuto le opportunità «per gli italiani più istruiti» impiegati in «funzioni gestionali e amministrative», mentre le donne avrebbero beneficiato della presenza straniera, nel settore dei servizi sociali e alle famiglie, attenuando «i vincoli legati alla presenza di figli e l'assistenza dei familiari più anziani e permettendo di aumentare l'offerta di lavoro» femminile.
Ma immigrati e norme sulla sicurezza ancora una volta mettono a nudo le divisioni interne al Pdl e - come questa calda estata ha fatto emergere - un sempre maggiore appiattimento dell'azione del Governo Berlusconi alle posizioni estreme della Lega.
«È una colossale balla che gli immigrati non tolgono lavoro agli italiani. È opportuno che le istituzioni non contribuiscano a diffonderla». Mario Borghezio e la Lega liquidano così Bankitalia e il rapporto sul contributo degli immigrati nelle economie regionali.
E ora chi all'interno della maggioranza auspica una nuova regolarizzazione dei lavoratori stranieri o una modifica delle norme sulla cittadinanza, rinfrancato dai dati di Palazzo Koch, esce alla scoperto. «Regolarizzare è un gioco vincente - spiega Benedetto Della Vedova, deputato del Pdl -. Ci guadagnano fisco, immigrati, economia e sicurezza di tutti gli italiani».
«I dati - gli fa eco Fabio Granata, finiano doc - rafforzano ulteriormente l'impegno per l'approvazione di nuove norme sulla integrazione e la cittadinanza».
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