martedì 20 aprile 2010

PD: 10 proposte per uscire dalla crisi


Non si va oltre la crisi per decisioni unilaterali, si decide con chi ci sta dentro, con i rappresentati di lavoratori e imprese”. Con queste parole Enrico Letta (nella foto) spiega la scelta del Partito Democratico di riunire le parti sociali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Lega Coop, Confartigianato, Confartigiani, Confapi, Confagricoltura, Cia, Cna, Coldiretti) nell’incontro “Per andare oltre la crisi: analisi e proposte”. Il vicesegretario PD lo rivendica come un “metodo di lavoro che è anche un messaggio forte e chiaro”.
La caduta si è arrestata, ma se non viene seguita dal rimbalzo avremo davanti anni in cui il recupero sarà lungo e la capacità di contenere il danno, messa in campo finora da lavoratori e imprese, non sarà più sufficiente”. Per questa ragione, il PD propone una strategia di lungo periodo, articolata in 10 punti, “per incalzare il governo e far ripartire la crescita”:
1. Ricerca e innovazione con più risorse e con il meccanismo dei crediti di imposta.
2. Riforma del fisco, per la riduzione del carico fiscale su lavoro e imprese.
3. Riforma degli ammortizzatori sociali per sostenere chi non ha il contratto a tempo indeterminato.
4. Tempi certi per i pagamenti della Pubblica Amministrazione.
5. Libere professioni. No a ogni ritorno indietro sulle liberalizzazioni introdotte da Bersani e Prodi, perché più libertà di scelta aiuta i consumatori.
6. Forme contrattuali per aiutare i giovani a trovare lavoro.
7. Semplificazioni burocratiche.
8. Denaro per le piccole opere pubbliche, con l’allentamento del “patto di stabilità” dei Comuni.
9. Affrontare l’”emergenza Mezzogiorno” per mettere le regioni del Sud in condizione di reagire come le zone disagiate della media europea. A partire da un grande piano per lo sfruttamento delle energie rinnovabili.
10. Gas. Fare dell’Italia un paese non solo consumatore ma anche rivenditore, e abbassare il costo per le imprese e rivenderlo.

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