martedì 4 maggio 2010

Come al solito, ci danno …un tanto al litro


In Romagna, per indicare chi parla di un problema con approssimazione e pressapochismo si dice che “…ci dà un tanto al chilo”. In questo caso, trattandosi d’acqua, ci dà …un tanto al litro. Ma sempre di pressapochismo di tratta. In altre parole, l’ennesimo svarione. Si legge infatti sul sito del centrodestra casolano:

“Settembre - novembre 2009. I comuni della Provincia hanno deliberato la cessione delle reti di distribuzione dell’acqua ad Hera, votata a maggioranza dal PD a Rifondazione Comunisti, Comunisti Italiani facendo esattamente quello contro cui ora coltivano il dissenso”.

Non è vero: le reti idriche sono e resteranno di proprietà pubblica. Le reti cedute a Hera (la cui maggioranza è pubblica) sono quelle del gas e non dell’acqua.

E ancora, sempre sul sito del centrodestra, si afferma:

“Cessione delle Sorgenti e dei pozzi” Nove anni fa i medesimi soggetti che ora si indignano decisero la cessione delle sorgenti al Con. AMI di Imola, lo stesso organismo che nove anni dopo decide di investire una parte dei soldi di 23 Comuni nell’autodromo di Imola con una operazione speculativa e dai contorni assai poco chiari.

Non è vero: nessuno ha ceduto sorgenti e pozzi per il semplice fatto che Con.AMI e i Comuni sono la stessa cosa.
I 23 Comuni soci (tra cui Casola Valsenio) mantengono la proprietà del patrimonio (impianti, reti e società speciali) attraverso il Consorzio pubblico AMI, che agisce come strumento operativo e strategico degli Enti locali.

In particolare, la scelta del Comune di Casola Valsenio (tra la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anni ‘90) di partecipare al Con.AMI – è bene segnalarlo ai distratti esponenti del centrodestra casolano – ha consentito di affrontare esigenze di innovazione, modernizzazione e di creazione d’infrastrutture (si pensi alla diffusione delle reti idriche in area rurale, alle fognature, alla depurazione, ecc.) e a realizzare standard di qualità come il Comune da solo non sarebbe mai riuscito a fare.
E tutto il patrimonio e le infrastrutture realizzate sono di proprietà pubblica.

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