sabato 26 giugno 2010

28 giugno, in piazza a Bologna, contro la "legge bavaglio"


La legge sulle intercettazioni rappresenta un'aggressione senza precedenti a due pilastri dello stato di diritto: l'uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge e la libertà di informazione e di opi­nione. Per questo, lunedì 28 giugno, alle ore 21, a Bologna, in piazza Santo Stefano partiti, associazioni e forze sociali scenderanno in piazza per manifestare contro la "legge bavaglio". Sul palco interverranno esponenti del mondo del lavoro, della giustizia e del giornalismo.
Senza intercettazioni non sarebbero mai venuti alla luce casi di malaffare e disonestà, scandali finanziari e tristi vicende di cronaca. Senza il lavoro dei giornalisti, il cui dovere è quello di "dare le notizie di cui sono a conoscenza", i cittadini non sarebbero arri­vati a queste e ad altre importanti verità della storia italiana e mondiale. Quello del giornalista è un lavoro i cui diritti e doveri sono sanciti dalla Costituzione e dalla Legge Italiana.
Di fronte a tutto ciò occorre reagire e impegnarsi, promuovendo e difendendo ciò che di più caro ha questo Paese, la sua Costituzione, i suoi valori, i suoi principi ancora oggi così attuali, e più volte richiamati dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La Costituzione Italiana deve essere difesa da chi la vorrebbe stravolgere e piegare ai propri interessi.

Promuovono la manifestazione: Partito Democratico, Giovani Democratici Emilia-Romagna, Italia dei Valori, Sinistra-Ecologia-Libertà, Partito della Rifondazione Comunista, Partito Socialista, Partito dei Comunisti Italiani, Verdi, CGIL Bologna, CGIL Emilia-Romagna, CISL Bologna, ANPI, ARCI Emilia-Romagna, ARCI Bologna, Arcigay, Arcilesbica, SUNIA, Libera, ACLI, UISP Emilia-Romagna, Il Popolo Viola Bologna, Federconsumatori, MigrAzione, Casa Ba-se, ANCESCAO, AUSER, Associazione culturale Ponte della Bionda, Amici di Piazza Grande, Casa delle Donne.

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