lunedì 18 ottobre 2010

La centralità politica del lavoro

di Massimo D'Alema (Deputato del Partito Democratico)

Parlare di lavoro in questo autunno in cui la crisi economica sembra lasciare spazio ai primi timidi segnali di ripresa significa ancora discutere della sua mancanza, del lavoro che non c’è. 
I dati che riguardano questo aspetto della crisi, del resto, sono impressionanti. Nell’Unione europea, solo nel 2009, sono andati persi circa quattro milioni di posti di lavoro, mentre nel nostro paese, nel periodo aprile 2008-luglio 2010, il numero di occupati si è ridotto di circa 670.000 unità. A fine 2009, in Italia si contavano più di due milioni di disoccupati, a cui vanno aggiunte le diverse migliaia di lavoratori a rischio di cassa integrazione o mobilità. Dietro la freddezza di questi numeri si nascondono drammi personali e familiari di cui la cronaca rende solo marginalmente testimonianza. Siamo di fronte a quella che credo vada definita la più grave emergenza sociale dei nostri giorni. Non solo perché individui e, a volte, interi nuclei familiari vengono così privati di un’indispensabile fonte di reddito, ma anche perché viene loro a mancare una imprescindibile dimensione esistenziale.
(...continua)

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