“Chi altro potrebbe presentare un progetto del genere? Quale partito italiano? Solo noi. Una volta di più dimostriamo di essere un partito nazionale, fondamentale per la riscossa del Paese”.
Dello stesso parere anche Gianni Cuperlo, responsabile del Centro Studi del PD e promotore delle iniziative. “Il nostro – ha osservato Cuperlo – non sarà un viaggio nella memoria ma un percorso utile per intercettare i veri problemi del Paese e capire quali siano le prospettive per uscire dalla crisi.”.
150 appuntamenti dal Nord al Sud e all’estero per parlare dell’Italia, di noi, del futuro degli italiani, vecchi e nuovi.
Nasce così l'idea di un viaggio, un itinerario per biografie, storie e racconti dell'Italia che è stata e di quella che ci piace immaginare. 150 appuntamenti, 150 luoghi della nostra storia e, al tempo stesso, altrettante immagini dell'Italia che sarà.1861-2011. L'Italia unita compie 150 anni.
L'evento ci coglie nel mezzo di una crisi gravissima. Crisi economica e sociale, ma anche crisi democratica e morale col pericolo di diventare un Paese marginale in Europa e nel mondo. Il paradosso di questo anniversario è anche nel fatto che al governo siede una forza che l’unità del Paese ha contestato sempre, nelle sue ragioni e nei suoi esiti. Come se fosse possibile, prima ancora che sensato, immaginare il nostro futuro una volta di più “diviso” tra Nord e Sud.
La realtà è che la destra, negli anni, ha fondato il suo consenso su un'ipotesi di dissoluzione del Paese. Hanno raccontato una storia dell'Italia che ha cancellato o stravolto l'intera tradizione democratica, dal Risorgimento in avanti. E tra tutte, questa non è la minore delle loro responsabilità.
Il PD vuole raccontare un'altra Italia.
Noi la pensiamo diversamente. Per noi l'anniversario storico diventa l’occasione per indicare una via di uscita da quella crisi che segna il venir meno di un'idea di Paese e del suo spirito unitario. L’opportunità, per molti versi irripetibile, di elaborare un progetto sull'Italia e sul nostro destino. E la nostra sarà anche l’occasione per un'analisi sullo stato di salute dell’Italia, sui suoi ritardi storici e soprattutto sulle ragioni future della sua coesione che stanno tutte, al fondo, nella convinzione che sia sempre meglio camminare e cambiare le cose “insieme”.
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