La prima tessera del PCdI nel 1921 |
Erano presenti Alfredo Reichlin, Giuseppe Vacca e Paolo Peluffo, che rappresenta il comitato per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Settant'anni di storia, dunque, “raccontati” alla Casa dell'architettura di Roma (l'ex Acquario, in piazza Fanti 47, poco distante dalla stazione Termini) con un allestimento che coniuga documenti storici originali e le più moderne tecniche multimediali.
La mostra ospita, tra l’altro, una novità assoluta: i manoscritti originali dei "Quaderni del carcere" di Antonio Gramsci (31, a parte i due intonsi non in mostra), vero e proprio «Graal» teorico del Pci. Al piano superiore dell’«Acquario» è dedicata anche una sezione alla satira, con le provocazioni di Altan e Staino, vignettisti inseparabili dal vissuto del «partitone rosso». Tra gli altri documenti in mostra: il manoscritto gramsciano sulla Questione meridionale del 1926, i messaggi radiotrasmessi e autografi di Togliatti, le lettere di Badoglio a Togliatti, la lettera di Togliatti a Sraffa del 1937, con richiesta di istruzioni per la prima pubblicazione dei Quaderni. Una scelta delle edizioni e pubblicazioni gramsciane all’estero. Tutte le tessere del PCd’I prima e del PCI dal 1921 al 1991. Fotoromanzi degli anni '50 per incitare al voto gli emigranti (precoce intuizione «mid-cult» del valore mediatico dell’immaginario di massa). Un Dvd con testimonianze e interviste fa da filo conduttore. C’è persino un servizio da caffè di Togliatti e un ciclostile paracadutato dagli Alleati per stampare l’Unità clandestina. Il tutto ovviamente disposto con rigore scientifico da un comitato di storici, giovani e meno giovani, e da un architetto.
Dopo Roma (dove sarà visitabile fino al 6 febbraio) la mostra sarà allestita anche a Livorno, Genova, Perugia, Milano e Bologna.
VIDEO: ATTRAVERSO LA MOSTRA
Nessun commento:
Posta un commento