di Giorgio Sagrini (del Comitato direttivo del Circolo PD)
Non riesco a prenderla sul ridere. Una roba così, effettivamente, meriterebbe una risata o una sonora pernacchia. Ma è troppo seria e troppo ridicola allo stesso tempo, per prenderla sul ridere.
Di fronte a questa ultima boutade di Berlusconi di chiamare “ITALIA” il fu-PdL, il sentimento che provo è di disgusto (*).
Italia? Non è roba sua. Appartiene a tutti noi, all’identità e alla storia personale e collettiva di ciascun cittadino e cittadina di questo Paese.
Italiani? Lo siamo tutti, cittadine e cittadini di questo Paese, e non solo i militanti o gli elettori di un partito.
E gli avversari di quel partito chi o cosa sarebbero? Degli “anti-italiani”?!
Ma non scherziamo.
Nessuno può appropriarsi del nome dell’Italia, tantomeno Berlusconi.
Il nome dell’Italia è un bene indisponibile, è patrimonio di tutti gli italiani. Berlusconi si accontenti di ciò che ha (!?) e lasci stare l’Italia, che di danni gliene ha già fatti e ne sta facendo fin troppi.
(*) Disgusto: sensazione che offende il senso del gusto; nausea, ripugnanza
Nessun commento:
Posta un commento