di Giacomo Giacometti
La ricorrenza del 27 gennaio che ci ricorda la shoah serva per non dimenticare mai quella tragedia e anche per trarre alcuni insegnamenti. Lo sterminio degli ebrei e, aggiungo, di altri milioni di oppositori ai regimi nazifascisti, fu un esecrabile delitto contro tutta l'umanità.
Gli ebrei secondo quei regimi, erano una minoranza impura da eliminare affinché fosse preservata la purezza della razza ariana. Anche il regime fascista in Italia emanò le sue leggi razziali che furono promulgate nel 1938 dal governo Mussolini e approvate dal re Vittorio Emanuele III che si rese complice consapevole di una orrenda caccia al diverso anche nel nostro paese. Per questo e per altre nefandezze, penso che la Casa Savoia non meriti di essere associata ai festeggiamenti per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Ricordare con iniziative divulgative il significato della Giornata della Memoria è cosa utile, sopratutto se vengono coinvolti i giovani, poichè la speranza che non si ripetano quei tragici eventi dipende molto da loro.
Proprio in questi giorni è mancata, all'età di 92 anni Tullia Zevi. Ebrea, donna di grande spessore culturale, scrittrice di successo, giornalista, vittima essa stessa delle leggi razziali italiane, ha dedicato la sua lunga vita ad evocare il ricordo della tragedia dei campi di concentramento, dello sterminio e delle persecuzioni subite. Ella ha sempre richiamato il suo popolo al dovere della testimonianza "perchè quanto accaduto può accadere di nuovo".
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