domenica 13 febbraio 2011

Centinaia di migliaia di donne e uomini in tutte le piazze d'Italia, per la dignità e per dire basta!

Berlusconi, guarda che spettacolo!

Solo il TG1 di Minzolini non se n'è accorto!
In Italia oggi è successo qualcosa di unico e senza precedenti. Manifestazioni delle donne, per la dignità delle donne, per risollevarci dal baratro in cui è finita l'Italia grazie al signor bunga-bunga. Ma per il Tg1 la notizia non merita certo l'apertura della serata. E neppure approfondimenti speciali. Nonostante sia accaduto qualcosa di speciale: qualunque cronista lo sa.

Prima i titoli vanno sui migranti e i loro sbarchi (per i quali Berlusconi, la destra e la Lega Nord dovrebbero rimangiarsi molte parole). Poi l'Egitto. Con servizi di approfondimento. Dopo l'Algeria. Dopo 8 minuti ancora le manifestazioni delle donne hanno meritato appena un accenno. Meglio non dedicarvi troppo tempo. Potrebbe disturbare qualcuno.
Ma la giornata di oggi non si cancella. Peserà, eccome che peserà!

Grande partecipazione ovunque, piazze gremite in tutte le città dell'Emilia-Romagna
“Un corteo imponente, civile, colorato” ha scritto su facebook il segretario regionale del PD, Stefano Bonaccini a proposito della manifestazione di Bologna. “Come in tutte le piazze dell'Emilia-Romagna e il PD c'era, senza bandiere, com'era giusto, ma con la passione di una grande forza popolare. Vuoi vedere che, lavorando come Oriali, anni di fatica e botte, vinci casomai i mondiali... Forza, tocca a noi”.
“Anche a Forlì una piazza meravigliosa! Una piazza piena di colori e di sorrisi...” segnala un altro commento. “Anche a Reggio Emilia la piazza era piena” e così a Rimini “una piazza magica”.
“Manifestazione affollata e bellissima anche in Piazza Matteotti a Modena”. E poi Ferrara, Parma, Ravenna, con piazza del Popolo “affollatissima di donne, uomini, giovani e ragazze. Con testimonianze, interventi e la rappresentazione allestita dalle lavoratrici dell'OMSA, che hanno portato in piazza il dramma della perdita del posto di lavoro. La parola d'ordine, per tutte e per tutti, era DIGNITA'”.

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