sabato 9 aprile 2011
Stati Uniti: accordo in extremis per evitare la paralisi
" Dopo settimane di lunghi e difficili negoziati sul bilancio pubblico - ha detto il presidente Obama - i due partiti hanno trovato l'intesa per tagliare le spese e investire nel futuro". Di colpo il clima politico è cambiato: fino a quell'ora la giornata di venerdì aveva avuto un segno ben diverso, con democratici e repubblicani impegnati a lanciarsi accuse velenose, ciascuno intento a scaricare con virulenza sull'avversario la responsabilità della chiusura dei servizi pubblici. Anche stavolta è stato decisivo il ruolo di Obama: proprio come a fine dicembre, quando il presidente era riuscito a costruire il consenso bipartisan su una legge fiscale con ampi sgravi d'imposte su tutti i contribuenti. Nei due casi Obama si è ritagliato un ruolo quasi super partes, vestendo i panni del mediatore. Stavolta il risultato della mediazione sono 38,5 miliardi di dollari di tagli immediati alla spesa pubblica, che consentono di arrivare fino a giovedì, quando è fissata una votazione finale al Congresso (la Camera a maggioranza repubblicana e il Senato a maggioranza democratica). In tutto, rispetto alla prima versione del bilancio che Obama aveva appoggiato l'anno scorso, i tagli accettati dai democratici arrivano a 78 miliardi. (...leggi l'articolo su La Repubblica).
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Politica estera
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