venerdì 24 giugno 2011

Riunita la Direzione nazionale del PD. Bersani: "Costruiamo la democrazia italiana del dopo Berlusconi"

Bersani
“Il nostro compito è quello di costruire la democrazia italiana del dopo Berlusconi e per questo obiettivo faremo riforme per superare l'ubriacatura populista berlusconiana”. Lo ha detto il segretario del PD Pier Luigi Bersani nella relazione con la quale ha aperto la Direzione nazionale del Partito Democratico nella sede del Nazareno a Roma.
"Consegniamo ai nativi del PD una nuova storia” ha ribadito il leader democratico. “Dovremo costruire un racconto condiviso perché dove arriveremo lo avremo fatto tutti insieme e tutti avranno dato una mano. Non disturbiamo questo percorso con discorsi di parte".
“Avanzeremo proposte - ha aggiunto Bersani - per andare verso una democrazia rappresentativa riformata. Oggi si apre una discussione su quale democrazia vogliamo, su quali partiti vogliamo e, quindi, su quale Partito Democratico vogliamo:
- un partito laico ma non agnostico, questo deve essere il nostro obiettivo, un partito orgoglioso e umile perché in grado di riconoscere i propri limiti. Così vogliamo reintrodurre il tema della sobrietà e del rigore della politica, sapere quando è il tempo di arrotolare le proprie bandiere e mettersi a fianco alla società civile e quando lasciarle sventolare con orgoglio;
- un partito con una funzione unificante, che sappia affiancare la politica alla società, che costruisca un racconto condiviso frutto del lavoro di tutti;
- nessun partito leggero o pesante ma un partito di iscritti ed elettori capace di ascoltare e confrontarsi con le istanze della società e capace di una elaborazione autonoma culturale e politica. Un partito sufficientemente organizzato a veicolare il suo progetto e a garantire una selezione dei giovani dirigenti”.
“Non vogliamo essere un partito di funzionari perché la sovranità appartiene agli iscritti che poi la rimettono agli elettori” ha sottolineato il Segretario del PD.
Primarie. Le primarie sono fondamentali e preziose, quindi mettiamo fine ad una discussione che non c'è. Noi abbiamo il copyright nazionale ed europeo di questo strumento. Però le primarie vanno messe in sicurezza per non svalutarne l’importanza. Le primarie di coalizione sono state preziose solo quando c’erano le condizioni per farle ma servono regole democratiche per non trasformarle in una resa dei conti nei confronti del PD. Su questo punto ci sono state troppe speculazioni.
Selezione dei candidati in Parlamento. Abbiamo la nostra proposta di riforma elettorale e l'abbiamo condivisa con le altre forze dell'opposizione, ma in presenza del “porcellum” siamo davanti ad un problema: la voglia di partecipazione viene mortificata dalla totale chiusura della legge attuale. Sui candidati dobbiamo garantire espressioni del territorio, figure specializzate e pluralismo, tutto in un quadro di grande partecipazione.
Partito nazionale autonomista. Il punto è come le rappresentanze territoriali trovino riscontro negli organi nazionali. Dovremmo rafforzare autonomia economica e politica del territorio. Una quota consistente dovrebbe essere gestita direttamente a livello locale per dare concretezza e corresponsabilità con gli organismi nazionali.
Un punto basico è mettere in moto un processo di cambiamento positivo a partire dalla correzione dell’eccessivo verticalismo della struttura del partito per incoraggiare il cambio generazionale.
Anche per gli amministratori locali serve organizzare un sistema di regole base per uscire dal dilemma “il Sindaco se ne frega di noi” o “nessuno del partito mi dà una mano” per questo propongo una conferenza programmatica una volta l’anno per organizzare al meglio la struttura del Partito federale.
Questioni etiche programmatiche e di candidature dovranno avere una supervisione nazionale per evitare casi limite.
Partito unitario. Serve una visione plurale del partito nel suo profilo culturale: nessuna visione correntizia verticale ma incoraggiare promozione culturale di ogni area. Serve una deverticalizzazione come architettura portante.
Partito laico ma non agnostico sui temi etici e morali. Dobbiamo fissare un diritto all’appello sulla coscienza che arrivi a valle e renda consapevole che siamo qua per prendere decisioni per il bene comune. Non dobbiamo banalizzare l'appello al voto di coscienza sui temi etici. Non possiamo vivere e interpretare il nostro mondo nel relativismo più totale a proposito di temi cruciali. Abbiamo una pelle sottile e bisogna trovare una piattaforma di cultura politica nostra, naturalmente rivendicando l'autonomia della politica.
Formazione e comunicazione. Noi siamo molto presenti sulla rete senza meccanismi autoreferenziali, ma possiamo fare di più coinvolgendo ad esempio dei volontari, gli stessi che lavorano alle feste de l’Unità. La formazione è un tema cruciale perché i nostri giovani devono misurarsi sempre di più con una certa responsabilità. Di giovani bravi preparati e volenterosi ne abbiamo tanti.

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